Politica

L’EDICOLA, Il Corriere: “Salvini: pronto per il Viminale”. La Stampa: “Dazi, cresce la fronda anti-Trump”. Libero: “Salvini vince ancora e cerca il successore”

Sono due le principali notizie di oggi in apertura sui quotidiani: la chiusura del congresso della Lega e la conferma del segretario Matteo Salvini che ha espresso la sua intenzione di tornare a fare il ministro dell’Interno; le conseguenze dei dazi decisi dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump e le preoccupazioni per gli effetti sui mercati finanziari. “Dazi, cresce la fronda anti-Trump”, titola La Stampa. “Salvini: pronto per il Viminale”, è l’apertura del Corriere della Sera. “Salvini vince ancora e cerca il successore”, è invece la prima pagina di Libero.

Ecco la rassegna stampa di oggi:

“Salvini: pronto per il Viminale” (Il Corriere della Sera).

“Alle porte del caos”. L’editoriale di Goffredo Buccini: “Giorni fa Vladimir Putin ha commentato i piani di Trump per l’annessione della Groenlandia. Li ha definiti «seri e storicamente fondati». Una dichiarazione forse un po’ laterale, eppure assai utile per capire dove tiri il vento geopolitico al solo leggervi in filigrana le «storiche» rivendicazioni russe sull’Ucraina. La Cina ha poi provveduto a dissipare gli ultimi dubbi in materia, dispiegando attorno a Taiwan navi e aerei per esercitazioni «a fuoco vivo». Con un’intimidazione più pesante che mai, per vedere l’effetto che fa. A ciascuno il suo feudo”.

L’intervista al presidente di Confindustria Emanuele Orsini: È qualcosa che ci preoccupa, i dazi possono incentivare certe scelte. Ne parlo dal mio discorso d’insediamento, prima che arrivassero i dazi: è logico che un imprenditore vada dove trova meno complicato lavorare. La Spagna ha meno debito e cresce più di noi. Ma dobbiamo fare un provvedimento analogo, in modo che i nostri imprenditori abbiano delle certezze e riinizino a investire. Ormai si è capito che il piano Industria 5.0 (6,3 miliardi di incentivi del Pnrr agli investimenti in digitale e ambiente) non funziona. È inutile che continuiamo a spingere su una misura che, se siamo fortunati, assorbirà due miliardi in tutto. Il Pnrr è stato pensato per abbattere le emissioni, ora invece l’obiettivo è salvare l’industria europea.
Quindi con i soldi rimasti del Pnrr, come con quelli dei fondi di coesione, e sono davvero tanti, serve il coraggio di puntare sulle priorità di attuali”.

L’intervista ad Andrea Orlando: “Ormai vedo un insistente boicottaggio del cosiddetto campo largo anche da pezzi del Pd. Allora discutiamone. Nel 2022 abbiamo visto la rottura con i 5 Stelle come è andata a finire. C’è un altro schema di gioco? Lo si dica. È urgente una discussione su questo tema e vale per parti del Pd e anche per parti della stampa progressista. Alle quali chiedo: l’obiettivo è quello di esasperare la distanza con il M5S o è quello, come fanno a destra, di provare a tenere dentro un quadro le differenze? Andare è stato un segnale di attenzione. Quella piazza parla anche al nostro mondo, c’erano volti e storie che abbiamo visto tante volte nelle nostre manifestazioni”.

“Dazi, Pressing su Trump” (La Repubblica).

Le parole di Paolo Gentiloni: “Minimizzare la gravità della guerra dei dazi, come ha fatto la Presidente del Consiglio Meloni, non
è solo sbagliato. Può essere pericoloso per gli interessi del Paese. Cominciamo col dire che l’impatto dei dazi può apparire marginale solo se lo misuriamo come fosse un mancato introito nella contabilità doganale (un impatto dei nuovi dazi di 14
miliardi, pari al 2,2% dell’export italiano). Tutti nel mondo, stanno misurando piuttosto la reazione a catena che l’annuncio di questa sconclusionata guerra commerciale provocherà. Siamo dunque in presenza di un cataclisma, dal momento che le scosse all’ordine internazionale vengono da quell’America che ne è il pilastro: militare, monetario, valoriale. Trump dà l’impressione di voler dis-integrare l’ordine internazionale su cui si è basata la forza e la ricchezza degli Stati uniti. Se questo è l’ordine di grandezza della crisi, la risposta europea non può essere solo opporre dazi a dazi. Intendiamoci: farlo è inevitabile, non c’è spazio per le voci flebili, non si porge l’altra guancia nel mondo che si sta aprendo. Ma è bene che la risposta Ue sia mirata, senza rincorrere i livelli imposti da Trump”.

L’intervista al presidente del Veneto Luca Zaia: “Immagino che a Trump farebbe molto comodo una politica di divide et impera nei confronti dell’Europa. Ma noi dobbiamo restare compatti. Con Trump bisogna trattare e assicurarsi che, se si prenderanno contromisure, queste siano ben calibrate per evitare un effetto boomerang di cui non abbiamo proprio bisogno. Anche l’Italia potrebbe giocare un ruolo da pontiere, visto che tra i paesi del G7 è stata l’unica che non si è intromessa nella campagna elettorale americana. Immagino che figure come quella di Macron abbiano più difficoltà di dialogo con gli Stati Uniti”.

“Dazi, cresce la fronda anti-Trump” (La Stampa).

L’intervista al ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani: “Una risposta formale in termini di dazi può arrivare solo dalla Commissione Ue, e noi ci confronteremo lì. Ma nulla impedisce all’Italia di muoversi politicamente per evitare una guerra commerciale. Perché non dovremmo fare politica nell’interesse del nostro Paese? Non vedo perché la presidente Meloni non debba attivarsi anche su un piano bilaterale. Il piano Ue e quello politico nazionale non si escludono: vogliamo evitare i dazi, e per questo la politica è lo strumento privilegiato”.

“Lega, Salvini acclamato: Il Viminale? Ne parleremo” (Il Messaggero).

“Il pacifismo opportunista, un ombrello che non copre”. L’editoriale di Alessandro Campi: “Il pacifismo che circola da settimane in Italia, come posizione politica virtuosa che si vorrebbe alternativa a quella scellerata praticata dall’Italia insieme ai suoi alleati europei, è retorico, antistorico, culturalmente ambiguo e politicamente improduttivo, oltre a presentare un fondo di insincerità che l’uso di belle parole e il richiamo a nobili ideali non riesce a velare”.

L’intervista al ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida: “Noi ci auguriamo che le trattative sui dazi tra alleati, parlo dell’Unione europea e degli Stati Uniti, porti a una revisione delle barriere commerciali e a una riapertura dei mercati. Perché conviene a tutti. Di sicuro, nessuno vuole una guerra commerciale con gli Usa, non la vogliono né il governo né i nostri imprenditori. Posso dire al 100 per cento che c’è la consapevolezza da parte di tutti che una guerra non conviene mai e che una guerra commerciale con un Paese come gli Stati Uniti sarebbe un danno per le imprese, per le categorie, per i cittadini italiani ed europei. La rinuncia a un importante mercato, qual è quello americano, non sta proprio nelle cose”.

“Dazi Usa, le carte che può giocare la Ue) (Il Sole 24 Ore).

“Plebiscito per Salvini. E lui punta al Viminale” (Il Giornale).

“M5S aperto a chi era lontano. Ora il progetto per governare” (Il Fatto Quotidiano).

“Ma mi faccia il piacere”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Triduo quaresimale. “Né pacifista né di sinistra, alla larga dalla piazza di Travaglio e Orsini. Tutte le ragioni per non partecipare alla manifestazione organizzata dal Movimento 5 Stelle”, “Perché sarei a disagio nella piazza di Travaglio e Orsini”, “Le ragioni per non esserci” (Stefano Cappellini, Repubblica.it, 3, 4 e 5.4)”.

L’intervista al leader del M5s Giuseppe Conte: “Per noi del Movimento questa manifestazione è una tappa fondamentale, perché abbiamo portato in piazza tanta società civile, aprendo ad altre forze sociali e politiche. Il Movimento adesso ha un’identità chiara, siamo forti nel confronto, e questo scaccia via eventuali tentazioni di settarismo. Il grande riscontro da parte dei cittadini ci dice che non si può prescindere dalla pace e dal no al riarmo come pilastri per un’alternativa a questo governo di destra. In tanti sono venuti per opporsi alla riconversione dell’economia europea in economia di guerra, che segnerebbe la morte dell’Italia e dell’Europa”.

“Altro che dazi, a uccider il Pil sono le 13.000 leggi di Ursula” (La Verità).

“Salvini vince ancora e cerca il successore” (Libero).

“Dazi, l’Ue pronta allo scontro totale. Salvini sfida Meloni sul Viminale (Domani).

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Giuseppe Avico