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L’EDICOLA, Il Corriere: “Trump e Putin pronti a parlarsi”. Repubblica: “Ue, riarmo nazionale”. Libero: “Il vero pacifista si chiama Trump”

Sono due i principali argomenti di oggi sui quotidiani: la trattativa per la tregua fra Russia e Ucraina, con le dichiarazioni dell’inviato degli Stati Uniti Steve Witkoff ottimista sulla possibile intesa, e il piano di riarmo e di difesa comune europea, argomento sul quale Repubblica in apertura riporta le parole del presidente del Consiglio europeo António Costa e La Stampa quelle del ministro degli esteri Antonio Tajani. “Trump e Putin pronti a parlarsi”, titola Il Corriere della Sera. “Ue, riarmo nazionale”, è l’apertura di Repubblica. “Il vero pacifista si chiama Trump”, è invece la prima pagina di Libero.

Ecco la rassegna stampa di oggi:

“Trump e Putin pronti a parlarsi” (Il Corriere della Sera).

“I principi fondanti”. L’editoriale di Francesco Giavazzi: “Martedì e mercoledì la presidente del Consiglio illustra al parlamento la posizione che terrà nel Consiglio europeo di giovedì prossimo. I due temi centrali della riunione saranno la guerra in Ucraina e il progetto di una nuova difesa europea illustrato due settimane fa da Ursula von der Leyen. Che su entrambi i temi maggioranza e opposizione abbiano visioni diverse è normale. Ma questa settimana il parlamento potrebbe essere chiamato a votare non due, ma quattro risoluzioni”.

“Difesa, un dovere rafforzarla” (La Stampa).

L’intervista al ministro degli Esteri Antonio Tajani: “L’Italia è sempre decisa ad aiutare l’Ucraina, ma sul fondo per Kiev da 40 miliardi ci sono ancora molti interrogativi, dovremo già investire molti soldi per adeguarci ai parametri della Nato e per il piano von der Leyen e dunque va fatta una valutazione complessiva. Aumentare le spese per garantire la Difesa è una necessità, oltre che un dovere imposto dalla Costituzione. Giorgetti ha le sue sacrosante preoccupazioni sui conti pubblici, ma ci sono anche altre priorità di cui tener conto: qui è in gioco la sicurezza nazionale”.

L’intervista al capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Stefano Patuanelli, riguardo alla manifestazione di sabato per l’Europa: “Massimo rispetto per chi ha organizzato e per chi ci è andato, ma noi non potevamo esserci, non la sentivamo nostra, perché riteniamo che in questo momento non ci sia spazio per l’ambiguità. Non c’era un messaggio univoco, ognuno è andato lì con la sua proposta e la sua bandiera”.

Le parole dell’ex ministra Elsa Fornero: “Riarmare l’Europa non è una bella alternativa ma non è una resa, di fronte a un vicino troppo propenso a mostrare i muscoli. Ursula Von del Leyen ha scelto questa strada e forse non poteva fare altro, dopo essere stata troppo quiescente nei confronti degli atteggiamenti oltranzisti di Biden e della Nato. Ora deve però mostrare che il riarmo (come deterrenza) sarà genuinamente europeo, non affidato alle forze centrifughe dei vari Stati nazionali”.

“Ucraina, intesa più vicina” (Il Messaggero).

“La sfida sbagliata tra opposti europeismi”. L’editoriale di Alessandro Campi: “Chi è europeista? E qual è l’europeismo buono, giusto e autentico? Chi è in grado di distribuire attestati di conformità o autenticità rispetto a una dottrina o corrente o ideale – l’europeismo, appunto – che non ha mai avuto un carattere codificato, unitario e monolitico?”.

“Ue, riarmo nazionale” (La Repubblica).

L’intervista al presidente del Consiglio europeo António Costa: “Fra pochi giorni la Commissione proporrà ulteriori soluzioni globali per finanziare la nostra difesa. Poi sarà necessario un dibattito al riguardo tra i capi di Stato e di governo. A lungo termine i nostri investimenti dovrebbero essere più decisamente indirizzati verso le industrie degli armamenti dei nostri Paesi. Sarebbe una buona cosa per la nostra sicurezza e la nostra società. Infatti, tutti questi capitali potrebbero anche creare posti di lavoro e stimolare le innovazioni. Ci tengo a sottolinearlo: dobbiamo assumerci maggiori responsabilità per la nostra difesa, ma questo non significa che intendiamo rompere i nostri legami con gli Stati Uniti”.

L’intervista all’ex segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti: “La magnifica piazza convocata da Michele Serra è una sveglia per tutti. La necessità e l’urgenza di mobilitarsi. La democrazia, come la pace, non sono conquiste acquisite una volta per tutte, ma valori per i quali bisogna combattere ogni giorno, contro le spinte degli autocrati che mirano a cancellarli. Spetta ora alla bella politica il coraggio di produrre una sintesi. Ci vuole rispetto, ascolto, visione e un indirizzo chiaro”.

“Export, 22 province ad alto rischio nella guerra dei dazi” (Il Sole 24 Ore).

“Occupati: Fdl straparla sul Rdc e ci prende i meriti del Conte-2” (Il Fatto Quotidiano).

“Ma mi faccia il piacere”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Innocente a sua insaputa. Giovanni Toti indagato per truffa allo Stato: ‘Un teorema offensivo e infondato. Basta fango’ (Giornale, 11.3). Se lo fanno incazzare un altro po’, capace che patteggia per la terza volta. Mitomanie. “L’Europa siamo noi” (Repubblica, 15.3). È quel che dice pure la von der Leyen”.

“Riarmo nazionale. La maggioranza ha trovato l’intesa” (Il Giornale).

“L’Ue ha deciso di comprare i missili con i risparmi che avete in banca” (La Verità).

“Il vero pacifista si chiama Trump” (Libero).

“Rai, La Russa e i soldi alla sua Verona. È Mazzi il vero ministro della Cultura” (Domani).

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La Repubblica
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Giuseppe Avico