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L’EDICOLA, Il Corriere: “Trump e Putin si parlano”. La Stampa: “Trump-Putin, l’ora del dialogo”. Il Fatto: “Ucraina: negoziato senza l’Ue. Gaza: Israele sabota la tregua”

La principale notizia di oggi è quella della telefonata tra il presidente degli Stati Uniti Trump e quello della Russia Putin, nella quale si sarebbe iniziato a parlare di una trattativa per una pace fra Russia e Ucraina. “Trump e Putin si parlano”, titola Il Corriere della Sera. “Trump-Putin, l’ora del dialogo”, titola invece La Stampa. “Ucraina: negoziato senza l’Ue. Gaza: Israele sabota la tregua”, è l’apertura del Fatto Quotidiano.

Ecco la rassegna stampa di oggi:

“Trump e Putin si parlano” (Il Corriere della Sera).

“Il diritto che cede alla forza”. L’editoriale di Angelo Panebianco: “Il disorientamento dell’opinione pubblica è comprensibile. Ma quando un ordine internazionale, solido e stabile per decenni, entra in una fase accelerata di declino, un declino che annuncia grandi cambiamenti, è inevitabile che volino gli stracci. E che vadano in pezzi le convenzioni, generate da quell’ordine, che fino a poco tempo prima si davano per irreversibilmente acquisite”.

L’intervista al leader del M5S Giuseppe Conte: “Il procuratore Lo Voi ha compiuto un atto dovuto sul caso Almasri e la premier lo ha attaccato con violenza inaudita. I nostri Servizi, che dipendono da Palazzo Chigi, lo hanno denunciato. I laici di destra del Csm ne chiedono il trasferimento. Siamo a un bullismo istituzionale mai visto del governo contro i magistrati. Io ho avuto più di un avviso dalla Procura di Roma e dallo stesso Lo Voi, ma non si mi sono permesso di registrare video scaricando la comunicazione aggressiva di un presidente del Consiglio contro un singolo magistrato. Non mi sembra che il procuratore abbia preteso di essere un intoccabile al di sopra della legge. Qui gli unici a sentirsi intoccabili sono Meloni, Santanché e tutti i sodali che adesso sono al governo”.

“Trump-Putin, l’ora del dialogo” (La Stampa).

“Giovani più chiusi, soli e preoccupati per crisi e lavoro” (Il Sole 24 Ore).

“Ucraina: negoziato senza l’Ue. Gaza: Israele sabota la tregua” (Il Fatto Quotidiano).

“La telefonata Trump-Putin: “Basta guerra” (La Repubblica).

“Non è tempo di rintanarsi nel privato”. L’editoriale di Massimo Adinolfi: “Cosa rimane di una giornata normale, se togliamo da essa le parole scambiate con i nostri familiari o con i colleghi, quello che leggiamo sui giornali, i messaggi che ci scambiamo via social, le commissioni, le piccole incombenze quotidiane, quello che passa in tv, le cose ascoltate per sbaglio e quelle che dobbiamo ricordarci per domani? Nulla, forse non rimane nulla”.

L’intervista a Paolo Gentiloni: “Una Germania fragile e incerta si avvicina alle elezioni anticipate. La destra estrema è in ascesa, suscitando un’ondata di proteste nel Paese; il futuro dell’economia è tutt’altro che radioso. Si tratta di un quadro inedito e allarmante, che rende il voto del prossimo 23 febbraio decisivo, anche per i destini europei. La Germania è in recessione da due anni, il recupero di potere d’acquisto non si è ancora tradotto in un rilancio dei consumi, la produzione industriale ha perso l’11% dagli anni pre-Covid, e così Volkswagen annuncia il taglio di 35mila posti, e altre decine di migliaia sono a rischio nell’auto, nella chimica, nell’acciaio. Pesa l’assenza di riforme, quelle targate Spd sono di vent’anni fa”.

“Svolta delle toghe: “Non tocca a noi scrivere le leggi” (Il Giornale).

“Kiev, Trump tratta con Putin. La Ue: l’intesa solo con noi” (Il Messaggero).

“La storia non è mai maestra di morale”. L’editoriale di Alessandro Campi: “La liberazione degli ostaggi israeliani da parte di Hamas sulla base di una scenografia ostentatamente aggressiva, biecamente propagandistica, deliberatamente umiliante per le vittime impaurite e già provate da mesi di prigionia… La profanazione della foiba di Basovizza alla vigilia della Giornata del Ricordo, con scritte inneggianti nella sostanza alla pulizia etnica operata contro gli italiani dai comunisti di Tito… In entrambi i casi, il commento accorato e dolenti di molti è stato: “non abbiamo imparato nulla dalla storia”. Ma che cosa esattamente avremmo dovuto apprendere?”.

L’intervista al ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani: “Vogliamo arrivare a una pace che non sia la mortificazione di Kiev. Ma poi discuteremo anche di migrazioni, in particolare con il segretario di Stato statunitense, Rubio. Usa e Ue sono due facce della stessa medaglia. E dobbiamo lavorare insieme. Ma l’America sta in America, mentre noi europei stiamo qui, a stretto contatto con gli ucraini e con i russi. Ecco perché è giusto raccogliere la sfida americana ad essere più protagonisti, anche aumentando le spese per la difesa come loro ci chiedono. Oppure ci sono altre due vie: usare gli eurobond o mettere in campo i fondi non utilizzati di Next Generation Ue”.

“Il giudice libera un clandestino accusato di far parte dell’Isis” (La Verità).

“Le brigate dell’odio rosso” (Libero).

“I servizi e il mistero Giambruno. Meloni è stata interrogata da Lo Voi” (Domani).

Il Corriere della Sera
La Repubblica
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La Verità
Libero
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Giuseppe Avico