La detenzione di Cecilia Sala in Iran è l’argomento principale sulle prime pagine di oggi. “Sala, scontro con l’Iran” titola Repubblica. “Sala, braccio di ferro con l’Iran” è l’apertura del Corriere della Sera. “Il piano per liberare Cecilia” è invece la prima pagina della Stampa.
Ecco le prime pagine e la rassegna stampa di oggi:
“Sala, scontro con l’Iran”. (La Repubblica)
“La forza dei diritti”. L’editoriale di Luigi Manconi: “Per avere un’idea, la più autentica e concreta possibile, di cosa siano i diritti umani, la loro mancata applicazione e la loro sistematica violazione, si provi a pensare di trascorrere un giorno e una notte nella cella di quel carcere di Evin, in Iran, dove Cecilia Sala è reclusa dal 19 dicembre scorso”.
“Sala, braccio di ferro con l’Iran”. (Il Corriere della Sera)
“L’agenda concreta del Colle”. L’editoriale di Roberto Gressi: “Il presidente della Repubblica indica le potenzialità e le malattie di una società che mantiene il suo ruolo in Europa e nel mondo e punta a liberare il Paese dalla bolla ideologica che rischia di soffocarlo”.
L’intervista al dissidente russo e attivista Oleg Orlov: “Dopo Putin potrebbe benissimo venire un altro Putin. L’opposizione potrebbe non farcela nemmeno se Putin muore. E voi dovrete vedervela con qualche nuova guerra. In questi mesi è andato tutto in questa direzione. L’elezione di Trump. La politica internazionale che vira a destra. La morte di Navalny. Se fosse stato vivo, lui sì avrebbe potuto federare l’opposizione e guidarla alla vittoria. Anche dall’estero. Oggi non c’è una figura unica in cui l’opposizione russa possa riconoscersi”.
“Il piano per liberare Cecilia”. (La Stampa)
L’intervista alla segretaria dem Elly Schlein: “La priorità di tutti adesso è ottenere la liberazione di Cecilia Sala e farla rientrare in Italia. Le notizie sulle sue condizioni sono preoccupanti, il governo si adoperi per far rispettare i suoi diritti fondamentali. Quello che è successo non è accettabile, a maggior ragione senza avere chiarezza sui motivi dell’arresto”.
“Sale la rabbia di Meloni contro l’Iran”. (Domani)
“Buchi e scaricabarile sul caso Abedini-Sala”. (Il Fatto Quotidiano)
“La scossa”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Anche stavolta, come negli altri nove semolini di fine anno, il presidente Sergio Mattarella è riuscito a non dire praticamente niente. Perciò, come le altre volte, ci eravamo riproposti di non dire niente sul niente che ha detto lui. Poi abbiamo scoperto dai giornaloni che, pur senza dirle, aveva detto un sacco di cose”.
“Roma sfida gli ayatollah”. (Il Giornale)
“Il capodanno islamista. Milano violentata”. (Libero)
“Logistica, commercio e turismo. Posti di lavoro in aumento nel 2025”. (Il Sole 24 Ore)
“2025: l’anno dei rimpatri”. (La Verità)
“Sala, il piano per i domiciliari”. (Il Messaggero)
L’intervista al ministro della Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo: “Aumenti e arretrati in busta paga arriveranno se ce la faremo già a gennaio, al più tardi a febbraio mentre l’atto di indirizzo per avviare invece le trattative per il rinnovo del triennio 2025-2027 avrà tempi brevi: le risorse ci sono, si tratta di un percorso senza incognite, cercheremo di essere efficienti al massimo nel muoverci”.
L’intervista all’ex ambasciatore a Teheran Mauro Conciatori: “L’arresto di Cecilia Sala si spiega probabilmente per via della frammentazione politica esistente in questo momento a Teheran”.
“Libertà condizionata”. (Il Manifesto)