
L'EDICOLA, Repubblica: "Dazi, la ritirata di Trump". Il Corriere: "Trump a sorpresa: tregua sui dazi". La Verità: "America e Cina, è resa dei conti. Trump congela i dazi agli altri" - Blitz Quotidiano
La notizia principale di oggi in apertura sui quotidiani è quella relativa all’inaspettato annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di sospendere per 90 giorni i dazi e di riportarli al 10% per tutti i Paesi tranne che per Messico, Canada e Cina. “Dazi, la ritirata di Trump”, è la prima pagina di Repubblica. “Trump a sorpresa: tregua sui dazi”, è l’apertura del Corriere della Sera”. “America e Cina, è resa dei conti. Trump congela i dazi agli altri”, titola La Verità.
Ecco la rassegna stampa di oggi:
“Dazi, la ritirata di Trump” (La Repubblica).
L’intervista senatore Mario Monti: “La pratica di Trump è “minaccia, intimidazione ed estorsione, l’America non è più una democrazia liberale. Ma il suo ritiro dalla posizione di guida delle democrazie liberali offre all’Europa un’opportunità. Diventiamo l’unico spazio economico e politico fuori dal grande insieme delle autocrazie. Bisogna tener presente che i populisti tendono ad agire pensando solo all’effetto immediato delle loro azioni. Adesso, la decisione di sospendere le misure per 90 giorni potrebbe essere letta come l’ennesimo machiavellismo o come il primo salutare dubbio sull’assennatezza delle misure prese. Gli americani hanno deciso di affidarsi a qualcuno nella cui forza credono e che pensano possa portare una soluzione ai loro problemi, come accade nelle autocrazie. Quel che è poi più clamoroso è il repentino mutamento delle alleanze, con l’Europa e in particolare con l’Ue individuata come il primo nemico e soggetta a una narrazione del tutto distorta. L’unico punto su cui penso che Trump abbia ragione è che l’Europa non poteva andare avanti ad avere una difesa così largamente a carico degli Usa”.
“Trump a sorpresa: tregua sui dazi” (Il Corriere della Sera).
“I calcoli sbagliati”. L’editoriale di Francesco Giavazzi: “Sono durati meno di sette giorni i dazi reciproci che mercoledì scorso il presidente americano Donald Trump aveva annunciato per tutti quei Paesi che avevano con gli Stati Uniti un disavanzo commerciale. Per il momento sono stati sospesi per 90 giorni con la contemporanea istituzione di una tariffa simbolica del 10%.
Quanto avrebbero potuto durare misure così pesanti e poco utili anche all’obiettivo principale di ridurre quel deficit commerciale?”.
L’intervista a Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento Europeo: “Il disegno di Trump era chiaro da giorni: i dazi gli servono per riequilibrare la bilancia commerciale americana ma soprattutto in chiave geopolitica, il suo discorso con l’Europa ha in prospettiva i rapporti con la Cina a cui i dazi ieri mica li ha sospesi. Il suo messaggio è: voi europei ci state o no a entrare in
un blocco anticinese? È questo il nodo che dobbiamo sciogliere. L’Ue con la transizione ecologica di fatto ha puntato sull’elettrico e ha sposato finora una politica filo-cinese. Rispetto allo ‘zero a zero’, cioè la cancellazione reciproca dei dazi, esso “resta l’obiettivo a cui tendere, ma il negoziato con Trump rimane difficile, dazi a parte. Perché gli americani considerano barriere da abbattere non tanto l’Iva quanto gli oneri burocratico-amministrativi e soprattutto gli standard di qualità, dal food alla sanità. Ma questi per noi sono fondamentali, non si può rinunciare alla denominazione d’origine dei cibi, sono alla base della qualità del prodotto italiano”.
“Trump trema e congela i dazi” (La Stampa).
“Trump ci ripensa: dazi sospesi 90 giorni ma li alza alla Cina. E Wall Street vola” (Il Sole 24 Ore).
L’intervista al ministro degli Esteri Antonio Tajani: Il governo ha una sua strategia per tutelare le imprese, un piano articolato che prevede anche interventi finanziari. Si tratta di una scelta strategica per il nostro sistema produttivo, con interventi anche sulle barriere tariffarie del mercato interno, una scelta europea. La decisione di Trump è un segnale che vogliamo interpretare positivamente, è auspicabile che il rinvio di 90 giorni favorisca il negoziato. D’altronde il governo italiano dal primo momento ha scelto un approccio che non favorisca una guerra commerciale che danneggerebbe cittadini e mercati americani, europei e di tutto il mondo. Con dazi o senza dazi il nostro impegno per rafforzare l’export non può interrompersi. A New Delhi discuteremo sicuramente anche del fatto che l’India e Ue stanno esplorando la possibilità di negoziare l’accordo di libero commercio scandendolo ‘a fasi’ e la nostra missione è dedicata a dei business forum nei campi della tecnologia, della ricerca, e dell’industria. L’India può essere un partner politico ed economico sempre più centrale nelle strategie italiane”.
“Trump ci ripensa: dazi sospesi” (Il Messaggero).
“Una partita a poker, ora tocca all’Europa”. L’editoriale di Paolo Pombeni: “Ormai è la politica dei colpi di scena, ma quello arrivato ieri sera nella fascia oraria dei TG ha superato ogni aspettativa: Trump ha annunciato la sospensione per 90 giorni di tutto l’armamentario dei dazi reciproci, esclusi quelli con la Cina. Perché l’abbia fatto è misterioso come del resto lo è tutto il suo agire politico. Resta il fatto che, se non avremo svolte impreviste, mai da escludersi visto il personaggio, si tratta di un rinvio della guerra commerciale a tutto campo”.
“Trump si arrende” (Il Giornale).
“Cul de sac” (Il Manifesto).
“La caduta dei Viceré” (Il Fatto Quotidiano).
“Cretini da Nobel”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Dopo aver fatto di tutto per oscurare la manifestazione dei 5Stelle e di tante associazioni contro il riarmo, i grandi media non riescono a smettere di parlarne. È una buona notizia: vuol dire che quella piazza piena ha lasciato un segno. Infatti sono tutti in lutto”.
“America e Cina, è resa dei conti. Trump congela i dazi agli altri” (La Verità).
“Trump choc, ecco cosa fare” (Libero).
“Il vero obiettivo dietro l’offensiva contro il Dragone”. L’editoriale di Mario Sechi: “Wall Street ha cercato di battere Donald Trump in tre sedute. Alla quarta gli speculatori si erano già ammorbiditi, alla quinta non sapevano che fare, ieri pomeriggio a New York si sono arresi all’evidenza: il primato è della politica, non dei mercati, lo scettro è del presidente degli Stati Uniti e non degli speculatori”.
“Dietrofront di Trump, dazi sospesi. Ma la guerra contro la Cina continua” (Domani).