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L'EDICOLA, Repubblica: "Fine vita, c'è una legge". Il Corriere: "Libia: al via l'indagine su Nordio". Libero: "Comizi a Sanremo: "Non voto Meloni" - Blitz Quotidiano
I quotidiani oggi si dedicano a diversi argomenti, tra cui l’approvazione della legge da parte della Toscana per regolare il suicidio assistito, le ipotesi di trattativa per arrivare a una pace fra Russia e Ucraina, le indagini sulla vicenda della liberazione di Almasri, l’incontro internazionale sull’intelligenza artificiale e l’inizio del Festival di Sanremo. “Fine vita, c’è una legge”, è l’apertura di Repubblica. “Libia: al via l’indagine su Nordio”, titola Il Corriere della Sera”. “Comizi a Sanremo: “Non voto Meloni”, titola Libero.
Ecco la rassegna stampa di oggi:
“Fine vita, c’è una legge” (La Repubblica).
“L’ostilità della politica”. L’editoriale di Luigi Manconi: “L’esperienza del dolore, scriveva Thomas Bernhard mezzo secolo fa, costituisce il tratto più autentico della dimensione umana: più di quanto lo siano l’aspirazione alla libertà e il senso del piacere. Questo forse può aiutare a comprendere come mai la domanda di lenimento, di attenuazione e di rimozione delle sofferenze, dovute alle patologie cliniche e al degradare del corpo e dello spirito, sia così intensa e tenace, attraversi le vite individuali e l’organizzazione sociale, eroda convincimenti consolidati e opzioni…”.
L’intervista a Geoffrey Hinton, Nobel per la Fisica nel 2024: “Ho ascoltato le parole del vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance. Per me sono delle sciocchezze assurde, grottesche, che denotano una ignoranza totale dei pericoli dell’Intelligenza Artificiale. L’errore madornale di Vance, e di chi la pensa come lui, è perorare la causa per cui regolamentare l’Intelligenza Artificiale significa ucciderla. È un’idea bislacca: le regolamentazioni non avranno un effetto negativo. L’ntelligenza Artificiale può essere molto utile in molti campi, come medicina e ambiente. Certo che bisogna svilupparla. Ma bisogna farlo in modo sicuro per l’umanità”.
“Tangenti, Italia da record Gratteri: “Passi indietro” (Il Fatto Quotidiano).
L’intervista a Nicola Gratteri, Procuratore capo di Napoli, sul tema della lotta alla corruzione e sui dati che vedono l’Italia 52esima nella classifica redatta da Transparency: “Non mi meraviglia, sono dati prevedibili. Le organizzazioni criminali che controllano larghe fette dell’economia in cambio di appalti e di altri favori da parte della Pubblica amministrazione concedono interi pacchi di voti. Fino a quando non si ha il coraggio di riconoscere che la corruzione nella Pubblica amministrazione è strettamente connessa alle attività della criminalità organizzata e non si potenziano gli strumenti per aggredirla, ci possono essere solo passi indietro”.
“Scontro Papa-Trump, lo scisma sui migranti” (La Stampa).
L’intervista a Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra italiana: “Stanno emergendo tutti i limiti della propaganda del governo basata su un’emergenza al giorno. E Giorgia Meloni inizia a fare qualche passo indietro. Impone al ministro della Giustizia di scrivere alla Corte Penale internazionale per scongiurare uno scontro. E fa marcia indietro anche sul disastroso progetto Albania, trasformando in Cpr gli stessi che ci sono in Italia, i centri che dovevano rappresentare una rivoluzione nella gestione dell’immigrazione”.
“Libia: al via l’indagine su Nordio” (Il Corriere della Sera).
“Gli ostaggi e la nostra indifferenza”. L’editoriale di Ernesto Galli della Loggia: “Mi piacerebbe essere sicuro che l’Italia che da anni continua a indignarsi per l’assassinio di Giulio Regeni, seviziato fino alla morte dagli sgherri dei “Servizi” egiziani, che l’Italia che si è appena indignata perché il nostro governo, sotto la pressione di un gravissimo ricatto ha dovuto consentire a liberare Almasri, il ceffo della polizia libica gravemente indiziato di sottoporre abitualmente a torture i suoi prigionieri, mi piacerebbe essere sicuro che quell’Italia che si è egualmente indignata alla vista di Ilaria Salis trascinata in catene in un’aula del tribunale di Budapest”.
L’intervista al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso: “Siamo soprattutto preoccupati che si possa innescare un’altra guerra commerciale ancora più grave di quella che si innescò vent’anni fa con la diatriba su Boeing-Airbus, che abbiamo pagato tutti a caro prezzo. La politica commerciale è da sempre di esclusiva competenza della Commissione: i singoli Stati non possono in alcun modo fare accordi bilaterali, alzare o abbassare dazi e nemmeno predisporre misure antidumping. Possono contribuire alla definizione della posizione comune, come è recentemente avvenuto per l’apposizione di dazi alle auto elettriche cinesi”.
“Lavoro, la fuga di 100mila giovani” (Il Sole 24 Ore).
“Suicidio assistito, cade un tabù” (Il Giornale).
“Zelensky: sì al piano Trump” (Il Messaggero).
“La partita di Donald e le tre scacchiere”. L’editoriale di Ferdinando Adornato: “Una consistente parte dell’opinione pubblica è sicura: Trump cambierà in peggio il mondo. Un’altra corrente, al contrario, fa di tutto per salire sul carro del vincitore ed accreditarsi come sodale del nuovo inquilino della Casa Bianca. Una terza posizione, infine, aspetta di capire se il diavolo è davvero così brutto come lo si dipinge e, più prudentemente, si astiene dall’emettere giudizi definitivi. Chi ha ragione? Ebbene, il momento della verità si sta avvicinando”.
“I federali” (Il Manifesto).
“Finanza all’attacco di Lo Voi dopo lo scoop della “Verità” (La Verità).
“Comizi a Sanremo: “Non voto Meloni” (Libero).
“Ricatto libico sul gasdotto dell’Eni. Almasri, ecco le pressioni su Meloni” (Domani).