
L'EDICOLA, Repubblica: "Trump spaventa le Borse". La Stampa: "Difesa, 200 miliardi dai privati". Il Fatto: "Eurobomb: Conte contro Ursula, Elly tra due fuochi" - Blitz Quotidiano
Oggi in apertura sui quotidiani troviamo diverse notizie: la difficile giornata per le borse mondiali, dopo l’entrata in vigore dei dazi; la proposta della Commissione europea di regole nuove e più rigide per la gestione dei migranti; il progetto di riarmo europeo e le diverse posizioni in merito dei partiti italiani. “Difesa, 200 miliardi dai privati”, titola La Stampa. “Trump spaventa le Borse”, è l’apertura di Repubblica. “Eurobomb: Conte contro Ursula, Elly tra due fuochi”, è invece la prima pagina del Fatto Quotidiano.
Ecco la rassegna stampa di oggi:
“Trump spaventa le Borse” (La Repubblica).
“Europei in cerca d’Europa”. L’editoriale di Michele Serra: “Potrebbe essere il titolo della manifestazione di sabato 15 marzo a Roma: “Il riarmo di von der Leyen cozza contro i valori dell’Ue”.
“Difesa, 200 miliardi dai privati” (La Stampa).
L’intervista alla ministra uscente per le Risorse naturali della Groenlandia, Naaja Nathanielsen: “Tendo a non farmi prendere dal panico e dubito che ci saranno truppe americane sul campo. Un’aggressione a un Paese Nato sarebbe molto strana. È solo retorica, non una minaccia reale alla nostra sicurezza. Le parole del presidente americano Donald Trump sono irrispettose, senza tatto e mancano di comprensione. Non è il modo giusto di parlare ad alleati che ti hanno accolto nel Paese. Gli americani sono qui da 80 anni”.
L’intervista al viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli: “Meloni non si lascia mai condizionare da logiche di amicizia. Chi lo dice non la conosce. Prima di prendere una decisione sulle connessioni satellitari si giudicherà l’offerta che ci viene presentata dal punto di vista economico, tecnologico e di sicurezza. E dev’essere valutato anche un altro aspetto, quello diplomatico. Per mantenere buoni rapporti e preservare un impegno americano in Italia, certi interessi si possono anche intrecciare”.
“L’effetto Trump colpisce le Borse” (Il Corriere della Sera).
“Il mondo è cambiato”. L’editoriale di Angelo Panebianco: “È nei momenti in cui la storia accelera, in cui equilibri a lungo stabili si spezzano, che si può apprezzare la verità contenuta in una dottrina antica, per la quale vale il «primato della politica estera», l’idea che i rapporti fra i gruppi politici all’interno degli Stati dipendano, in primo luogo, dalla configurazione che assumono, di volta in volta, i rapporti «fra» gli Stati. L’accelerazione impressa da Trump al processo di logoramento (in atto da tempo) delle relazioni euro-atlantiche mentre incombe sul continente la minaccia russa, rimescola tutte le carte”.
L’intervista al socialista spagnolo Javi López, uno dei vicepresidenti del Parlamento europeo: “Dobbiamo spendere meglio, in modo più coordinato e di più in Europa. E pensare a progetti europei e a capacità europee. Per questo servono soldi europei. Il piano ReArm Europe è il primo passo nella giusta direzione, che è avere un’Europa completamente autonoma, responsabile della propria sicurezza”.
L’intervista al deputato leghista Claudio Borghi: “Potremmo anche metterla così: noi compriamo non una, ma due volte i servizi di Starlink. Però, discutiamo con gli Usa anche dei dazi. Vedere agitazione in gente che ha messo in mano a paesi stranieri banche e moneta, quello sì, mi sembra stravagante. Ricorda i due mesi di banche chiuse in Grecia? Ricorda che il premier Berlusconi è stato fatto fuori a colpi di spread, con un’operazione filoguidata da soggetti non nazionali?”.
“Trump: Non escludo una recessione. Il Nasdaq crolla e brucia 1.000 miliardi” (Il Sole 24 Ore).
L’intervista alla viceministra al Lavoro e alle politiche sociali, Maria Teresa Bellucci: “È una svolta epocale e non ho timore di utilizzare questo aggettivo: per la prima volta la Commissione riconosce la specificità e l’importanza del Terzo settore. La via italiana all’economia sociale diventa un valore anche in Europa”.
“Ombre Usa, giù Wall Street” (Il Messaggero).
“Perché il patto è già vecchio”. L’editoriale di Andrea Bassi: “L’inchiostro non si è ancora asciugato, ma il nuovo Patto di stabilità europeo è nato vecchio. Inadatto ad affrontare le sfide enormi che il Vecchio Continente ha davanti. Le regole approvate da poco più di un anno, sembrano anacronistiche. La Commissione europea chiede ai Paesi di prepararsi a spendere di più per rafforzare le capacità di difesa, ma il Patto obbliga quegli stessi Paesi a ridurre il loro passivo al ritmo dell’1 per cento l’anno per tenere i conti sotto controllo. C’è un senso di emergenza, ma non ancora uno di urgenza come fu per il Covid”.
“Rivoluzione sui migranti. L’Europa sta con l’Italia (Il Giornale).
“La deriva del continente” (Il Manifesto).
“Eurobomb: Conte contro Ursula, Elly tra due fuochi” (Il Fatto Quotidiano).
“Ci vorrebbe un amico”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Ormai è un classico: i giornaloni scrivono oggi ciò che il Fatto scriveva uno, due, tre anni fa. Ricordate la geniale invasione ucraina nella regione russa di Kursk? Era il 6.8.2024 e il Fatto la definì subito l’ennesimo suicidio assistito di Kiev fondato sull’illusione che i russi avrebbero precipitosamente spostato a Kursk le loro truppe…”.
“L’Ue ama talmente la democrazia da difenderla pure dagli elettori” (La Verità ).
“Il Pd va in piazza col terrore dei fischi” (Libero).
“La Borsa e la vita: cosa c’è davvero dietro le scelte di Donald Trump”. L’editoriale di Mario Sechi: “Paolo Gentiloni su Repubblica ha scritto che Donald Trump ha ereditato da Joe Biden “un’economia in buona forma: crescita record, tenuta dell’occupazione, inflazione ancora sostenuta (da qui il malessere sui prezzi) ma comunque in declino”. Gentiloni è un politico intelligente, ha il passo felpato e la pazienza del capitano di lungo corso, ma sa che questa visione si scontra tragicamente su un muro di titanio: il risultato delle elezioni presidenziali. Gli elettori americani non sono vittime di un’allucinazione collettiva, Biden ha perso perché guardava i dati macroeconomici, ma non andava a fare la spesa al supermercato, era distante dalla realtà quotidiana”.