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L'EDICOLA, Repubblica: "Truppe per Kiev, l'Europa frena". La Stampa: "L'Europa in tilt, il gelo di Meloni". Il Fatto: "L'Ue preferisce la guerra (però litiga sulle truppe)" - Blitz Quotidiano
Oggi le aperture dei quotidiani sono dedicate all’incontro di ieri a Parigi con i leader dei Paesi europei per concordare, in risposta ai contatti fra Trump e Putin, un’iniziativa comune per arrivare a una tregua nella guerra tra Russia e Ucraina. Un incontro che pare non abbia portato a nulla di concreto. “L’Europa in tilt, il gelo di Meloni”, titola La Stampa. “Truppe per Kiev, l’Europa frena”, è l’apertura di Repubblica. “L’Ue preferisce la guerra (però litiga sulle truppe)”, titola invece il Fatto Quotidiano.
Ecco la rassegna stampa di oggi:
“Truppe per Kiev, l’Europa frena” (La Repubblica).
“C’era una volta l’Occidente”. L’editoriale di Lucio Caracciolo: “Non abbiamo più certezze. A nemmeno un mese dall’insediamento di Trump alla Casa Bianca, queste quattro parole condensano il senso dello sconvolgimento in corso sotto i nostri occhi. Al netto degli annunci di propaganda, la rivoluzione geopolitica in corso già segnala la crisi esistenziale della famiglia atlantica, il riavvicinamento fra Stati Uniti e Russia, la congiunzione delle guerre in Ucraina”.
L’intervista alla segretaria del Partito democratico Elly Schlein: “Giorgia Meloni venga a dire in aula da che parte sta. Se ha deciso di indossare la maglia dell’Europa o il cappellino dei Trump. Da settimane dicevamo che non si può stare col piede in due scarpe in eterno. Quanto accaduto in questi giorni impone una scelta di campo. Qual è la sua? È l’ora di dare una risposta: all’Italia prima che a noi”.
“L’Europa in tilt, il gelo di Meloni” (La Stampa).
“Mattarella, ora Mosca minaccia” (Il Corriere della Sera).
“Il vero pericolo”. L’editoriale di Angelo Panebianco: “Adesso che l’incubo è diventato realtà, adesso che Trump e soci hanno mandato in pezzi i rapporti inter-atlantici e l’Europa si ritrova nuda alla meta, il pericolo più grave che corriamo è che le opinioni pubbliche di diversi importanti Paesi europei, quali che siano gli allarmi lanciati dai leader, cerchino di nascondere la testa sotto la sabbia, si rifiutino di guardare in faccia la realtà”.
“Piazza Affari regina dei rendimenti” (Il Sole 24 Ore).
“L’Ue preferisce la guerra (però litiga sulle truppe)” (Il Fatto Quotidiano).
“Make Eu Great Again”. L’editoriale di Marco Travaglio: “Il summit chez Macron con gli altri sette nani più tre è stato un successo storico per l’Europa e ha oscurato preventivamente i negoziati di Trump e Putin a Riad per la pace in Ucraina. Macron. “Ciao a tutti, sono Emmanuel e non mi buco da due anni: da quando dissi che non dovevamo umiliare…”.
“Meloni: Europa unita, ma con Trump” (Il Giornale).
“Val bene una mossa” (Il Manifesto).
“Truppe in Ucraina, Ue divisa” (Il Messaggero).
“Prediche e torpore, squilibrio atlantico”. L’editoriale di Alessandro Campi: “Il discorso di Monaco del vice-presidente statunitense JD Vance è stato letto in modi radicalmente opposti. Da alcuni come un salutare schiaffo all’Europa, accusata di essersi troppo discostata dai suoi stessi valori fondamentali e invitata, perciò, a riscoprirli come premessa del suo rilancio come soggetto politico. Dall’altro come un atto arrogante e sgarbato che rischia di minare, al tempo stesso, la credibilità degli Stati Uniti come paese guida delle democrazie liberali e le storiche relazioni transatlantiche”.
L’intervista al ministro della Difesa Guido Crosetto: “L’Europa deve avere per obiettivo sedersi al tavolo per come ha sostenuto, con l’America, la resistenza ucraina. Però deve parlare a una sola voce. E dialogare con gli Usa. Sono convinto che sia un errore escluderla dal tavolo. Né può restarne fuori l’Ucraina, la vittima. Mi colpiscono le dichiarazioni di Lavrov, come se gli ucraini debbano espiare una colpa. Davvero surreale. La loro unica colpa è esistere, e resistere, contro un’aggressione armata”.
“Ufficiale: la Ue non c’è più” (La Verità).
“Ucraina: l’Europa in ordine sparso. Braccio di ferro su truppe e Trump” (Domani).