
L'ex presidente François Hollande morde Trump sui dazi: "Dobbiamo fargli male, molto male" (foto Ansa-Blitzquotidiano)
L’ex presidente francese François Hollande ha dichiarato oggi che l’Europa deve rispondere all'”aggressione” di Donald Trump sui dazi e deve “fargli male, molto male”.
“Di fronte a quella che è un’offensiva commerciale di Donald Trump – ha detto Hollande ai giornalisti durante una visita al Salone dell’Agricoltura – bisogna essere molto decisi, molto duri”.
“Regole più dure contro Big-tech”
“Noi europei e francesi dobbiamo essere in prima linea – ha insistito l’ex capo dello stato socialista – dobbiamo fargli male, molto male”. Se Trump aumenta del 25% i dazi su alcuni prodotti agricoli ed industriali, “vuol dire che bisognerà che anche noi, costi quel che costi, metteremo dei dazi sui prodotti americani”.

Altro auspicio di Hollande, quello di “mettere regole ancora più forti sui grandi industriali del settore Tech, proprio quelli che sono dietro Donald Trump, affinché ne subiscano anche le conseguenze”.
Per Hollande, Trump “reagisce soltanto rispetto ai soldi”, e “anche sull’Ucraina, in modo indecente, insolente, lui esige che l’Ucraina gli dia le terre rare in cambio di non proteggere neppure più l’Ucraina…lui vuole dei soldi, quindi bisogna colpirlo là dove gli fa più male”.
“Trump ascolta più Putin e i nordcoreani che noi europei”
Il presidente americano, secondo Hollande, “capisce soltanto i rapporti di forza ed è il motivo per il quale non bisogna sperare di sedurre Donald Trump”, né di “convincerlo” come ha provato a fare Emmanuel Macron.
Donald Trump – ha concluso Hollande “non è più nostro alleato. Il popolo americano resta nostro amico, ma lui non è più nostro alleato. L’amministrazione Trump dimostrerà che ascolta più Vladimir Putin e i nordcoreani che gli europei”.