Intervistato dal Fatto Quotidiano, il senatore del Partito Democratico Andrea Crisanti – professore diventato popolare ai tempi del Covid – confessa che in Senato “si annoia”. Nel colloquio con il giornalista Antonello Caporale il senatore Crisanti dice che a Palazzo Madama “è tremendo, quella cosa ti stende, ti uccide. Esci dall’aula rincoglionito, inghiottito dal vuoto cosmico. Ci si annoia a morte brancolando nel buio”.
“In Aula capisco il 30% delle leggi che voto. Il resto è totalmente inaccessibile alla mente oppure è noia”. Quando la dose di noia “eccede corro ai ripari”. E ancora: “Invece di star lì a zuzzurellare mi metto a pensare cosa fare, quali gambe dare a quell’emendamento su cui si sonnecchia”. Il quadro delle giornate passate al Senato dipinto da Crisanti, insomma, è desolante: “E’ tremendo, quella cosa ti stende, ti uccide. Esci dall’aula rincoglionito, inghiottito dal vuoto cosmico. Ci si annoia a morte brancolando nel buio”.
“Io so che nessuna legge è uguale per tutti e soprattutto nessuna legge è giusta per tutti. Prenda la norma che riduce il numero chiuso alla facoltà di Medicina. Gli studenti brinderanno, altri invece no”.
E spiega che “uno studente in Medicina costa alla collettività – se giunge alla laurea – 150mila euro. Con la specializzazione il conto sale di altre 250 mila euro”.