Culturalmente radicato a destra, Marcello Veneziani non è un intellettuale organico, né arruolabile dal campo politico di riferimento. Per questo è interessante l’intervista concessa a Nanni Delbecchi su Il Fatto Quotidiano. Occasione, il suo saggio Senza eredi, pubblicato per Marsilio.
Senza eredi, l’ultimo saggio di Veneziani
Settanta ritratti di scrittori e pensatori rimasti “senza figli”, dacché il Novecento letterario, storico, filosofico, che non voleva finire, è sulla via dell’estinzione nella coscienza di una società, la nostra, come malata di Alzheimer. Parlando di politica rivela tutto il suo disincanto.
Come giudica Veneziani il governo Meloni? “Anche se di solito non voto, questa volta ho votato la Meloni, pur sapendo che sarebbe stato inutile. È la politica in sé a contare sempre meno, soggetta a direttive finanziarie, tecnocratiche e militari decise altrove. La Meloni sopravviverà se riuscirà a seguire la linea già tracciata da Draghi e dai poteri sovranazionali, altrimenti ci vorrà poco a farla fuori”.