In un’intervista rilasciata a La Stampa, Maria Rosaria Boccia ha accusato la premier Giorgia Meloni di comportamenti sessisti, in relazione al suo coinvolgimento nella relazione con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Boccia si riferisce a Meloni come “l’altra persona” in questo triangolo emotivo e lavorativo, dichiarando che Meloni avrebbe interrotto una relazione importante attraverso un post sui social, comportandosi in modo arrogante e non chiamandola per nome. Boccia si domanda perché sia stata trattata in maniera diversa rispetto a Meloni, lamentando una disparità di trattamento che considera offensiva e umiliante.
L’imprenditrice spiega di aver raccolto prove delle sue interazioni con il ministro, poiché ritiene che le sue parole, da sola, non sarebbero state credute. Rivela di aver registrato conversazioni dopo che Sangiuliano le avrebbe detto: “Io sono il ministro, io sono un uomo, io rappresento l’istituzione e in futuro nessuno crederà a ciò che dirai.” Questo episodio, avvenuto alla fine di luglio, ha spinto Boccia a tenere traccia dei suoi rapporti con il ministro, documentando la loro relazione personale e professionale.
Maria Rosaria Boccia ha dichiarato che il ministro Sangiuliano sarebbe “sotto ricatto” da parte di persone che, secondo lei, avrebbero ottenuto agevolazioni attraverso pressioni indebite. Boccia ha affermato di essere a conoscenza di queste dinamiche, avendo ascoltato conversazioni e letto messaggi di individui coinvolti nel presunto ricatto. Pur non rivelando nomi specifici, ha suggerito che ci potrebbero essere giornalisti e direttori di testate coinvolti.
Inoltre, Boccia ha raccolto documenti, foto e video che dimostrerebbero il suo stretto legame con il ministro, incluse le missioni ufficiali e viaggi personali, come il concerto dei Coldplay e altre trasferte. Questi materiali sarebbero stati conservati per confermare la sua versione dei fatti e potrebbero coinvolgere altre figure politiche di alto livello.
Dopo l’intervista rilasciata da Boccia, il ministro Gennaro Sangiuliano si è difeso durante un’intervista al Tg1, cercando di chiarire la sua posizione e di recuperare la sua immagine pubblica, compromessa dallo scandalo legato alle accuse di Boccia e alle sue dichiarazioni su trasferte e viaggi personali. Tuttavia, la sua intervista non ha placato le critiche e ha sollevato ulteriori polemiche. La presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, ha annunciato un’indagine sull’ampio spazio concesso al ministro durante il telegiornale, un elemento che ha inasprito il dibattito politico.
Sangiuliano, nel frattempo, ha programmato un incontro con i suoi legali per valutare la possibilità di presentare un esposto alla Procura in risposta alle accuse mosse da Boccia, dimostrando la volontà di affrontare la questione in sede legale.
La vicenda è tutt’altro che chiusa, con Boccia che minaccia ulteriori rivelazioni attraverso nuove interviste e la possibilità di diffondere altri file, chat o registrazioni. La situazione resta critica per il ministro della Cultura, nonostante i suoi tentativi di riprendere la normale attività lavorativa. L’accusa di essere sotto ricatto e le polemiche legate alla sua gestione del ministero continuano a sollevare interrogativi e potrebbero portare a ulteriori sviluppi giudiziari.
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