
Marine Le Pen (nella foto Ansa) condannata e dichiarata ineleggibile. Salvini: "Da Bruxelles dichiarazione di guerra". Russia: "Violate norme democratiche"
La leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, e otto eurodeputati sono stati giudicati colpevoli di appropriazione indebita di fondi pubblici al Parlamento europeo di Strasburgo. La condanna è arrivata dal Tribunale di Parigi: quattro anni, di cui due senza condizionale e con possibilità di braccialetto elettronico. L’accusa aveva chiesto 5 anni di cui 3 con la condizionale. Per la Le Pen c’è anche la condanna di ineleggibilità per 5 anni con effetto immediato, senza attendere i successivi gradi di giudizio.
I nove europarlamentari, tra cui Marine Le Pen, e i dodici assistenti parlamentari hanno firmato dei ”contratti fittizi” nel quadro di un vero e proprio ”sistema” di appropriazione indebita all’interno del Rassemblement National. A dichiararlo è la presidente del Tribunale Bénédicte de Perthuis nel giorno delle sentenza a Parigi.
Queste le parole della presidente del Tribunale: ”È stato accertato che tutte queste persone lavoravano in realtà per il partito, che il loro deputato (di riferimento) non aveva affidato loro alcun compito” e che ”passavano da un deputato all’altro”, ha precisato la magistrata, aggiungendo: ”Non si trattava di mutualizzare il lavoro degli assistenti quanto piuttosto di mutualizzare le risorse dei deputati”. De Perthuis ha poi avvertito: ”Che le cose siano chiare, nessuno viene processato per aver fatto della politica, non è il tema. La questione è sapere se i contratti sono stati eseguiti o meno”.
Le reazioni alla condanna di Marine Le Pen
La condanna e l’ineleggibilità di Marine Le Pen hanno scatenato ovviamente delle reazioni molto dure. A parlare è anche Matteo Salvini, storico alleato della leader francese: “Chi ha paura del giudizio degli elettori spesso si fa rassicurare dal giudizio dei tribunali. A Parigi hanno condannato Marine Le Pen e vorrebbero escluderla dalla vita politica. Un brutto film che stiamo vedendo anche in altri Paesi come la Romania”. E ancora: “Quella contro Marine Le Pen è una dichiarazione di guerra da parte di Bruxelles, in un momento in cui le pulsioni belliche di Von der Leyen e Macron sono spaventose. Non ci facciamo intimidire, non ci fermiamo: avanti tutta amica mia!”.

Sulla condanna è intervenuto anche il Cremlino che ha parlato di una “violazione delle normedemocratiche”. Il portavoce di Vladimir Putin, Dmitri Peskov, ha commentato la sentenza usando queste parole: “Le nostre osservazioni nelle capitali europee indicano che non esitano assolutamente ad andare oltre i confini della democrazia durante il processo politico”. Peskov ha dichiarato che Mosca “non vuole interferire negli affari interni della Francia e non lo ha mai fatto”, ma ha dichiarato che, a suo parere, “le norme democratiche vengono violate” per quanto riguarda Marine Le Pen e le elezioni presidenziali in Romania.
Anche il primo ministro ungherese Viktor Orban ha espresso solidarietà alla Le Pen,. “Je suis Marine!” ha scritto su X, riecheggiando lo slogan ”Je suis Charlie” utilizzato per esprimere solidarietà al settimanale satirico francese Charlie Hebdo dopo l’attentato terroristico del 2015. Il partito di Orban, Fidesz, milita insieme a quello della Le Pen nel gruppo dei Patrioti al Parlamento europeo.
E la solidarietà è arrivata ovviamente anche dal partito della leader dell’estrema destra francese. Jordan Bardella, il presidente del Rassemblement National, su X ha scritto: ”Oggi, non è solo Marine Le Pen che viene ingiustamente condannata. È la democrazia francese che viene giustiziata”.