Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto alla celebrazione del Giorno della memoria al Quirinale: “Sono di ritorno da Auschwitz dove ho partecipato insieme a capi di Stato e rappresentanti nazionali provenienti da ogni parte d’Europa, dall’Australia, oltre che, naturalmente, da Israele, alla cerimonia che ricorda l’ottantesimo anniversario dell’apertura dei cancelli del più grande campo di sterminio che la storia ricordi. Luogo di morte per antonomasia – ha detto Mattarella -, simbolo tetro e incancellabile, testimonianza dell’abomino di cui è capace l’essere umano quando abbandona il diritto, la tolleranza, il rispetto e si incammina sulla strada dell’odio, della guerra, del razzismo, della propria dignità, della barbarie”.
Mattarella quindi ha proseguito: “Auschwitz è la conseguenza diretta delle leggi razziste, ignominiosamente emanate anche in Italia dal regime fascista e della furia antiebraica nazista, di cui il regime fascista e la Repubblica di Salò furono complici e collaboratori, fino alla “soluzione finale”. Auschwitz rappresenta l’abisso più profondo e oscuro mai toccato nella storia dell’umanità”.
Mattarella cita Primo Levi
“Anche con la definitiva sconfitta del nazifascismo in Europa, con la ripresa delle democrazie, le ferite non si sono mai del tutto rimarginate – ha detto ancora Mattarella -. Era arrivata la liberazione. Ma ombre, parole e fantasmi continuarono e continuano a generare inquietudine. Sosteneva in quegli anni Primo Levi: ‘Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi. La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia’. Cominciava un’era di libertà e di solidarietà, ma il suo avvio era accompagnato da non piena consapevolezza degli orrori più perversi degli anni della guerra, da dubbi sulle prime notizie, talvolta da incredulità rispetto a quanto era avvenuto nei campi nazisti. Lo sa bene chi è sopravvissuto a quella tragica e disumana esperienza”.
“Ignobili gli insulti a Liliana Segre”
Poi il Presidente della repubblica ha aggiunto: “Non cediamo allo sconforto. Abbiamo fiducia nel futuro dell’umanità, nella saggezza dei popoli, nella determinazione di tante donne e tanti uomini in grado di impedire con onestà e coraggio, che forze oscure possano prevalere sull’aspirazione naturale dell’umanità alla pace, alla giustizia, alla fratellanza. Ripetiamo allora anche noi, con particolare determinazione in questi nostri giorni, nelle scuole, nelle università, nei luoghi di lavoro, nelle case e nelle piazze, quel grido forte e alto, che proviene, ogni giorno e per sempre, dal recinto di Auschwitz: ‘Mai più!'”.
Mattarella ha inoltre affermato che “è doloroso e inaccettabile che vi siano ignobili insulti razzisti alla senatrice Segre, su quei social media che sono nati come espressione di libertà e che rischiano invece, sovente, di diventare strumento di violenza e di negazione di diritti. Occorre mettervi un argine. Sono reati gravi, che vanno perseguiti a tutela della libertà e della giustizia”.