“Sì ho adottato decisioni che non condivido, è capitato più volte, il presidente promulga leggi ed emana decreti, ma ha delle regole che deve rispettare. Più volte ho promulgato leggi che non condivido, che ritenevo sbagliate e inopportune, ma erano state votate dal Parlamento e io ho il dovere di promulgare a meno che non siano evidenti incostituzionalità. In quel caso ho il dovere di non promulgare, ma devono essere evidenti, un solo dubbio non mi autorizza a non promulgare”. A dirlo è stato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rispondendo agli studenti durante la cerimonia per i 25 anni dell’Osservatorio giovani editori.
“Io sono un arbitro, al di fuori della contesa politica. Ma il compito del Capo dello Stato è qullo di ricordare a tutti i limiti entro cui operano – ha aggiunto il Presidente della Repubblica -. Essere arbitro significa sollecitare al rispetto delle regole tutti gli altri organi costituzionali dello Stato e significa ricordare a tutti i limiti delle proprie attribuzioni e delle sfere in cui operano. Vale per il potere esecutivo, legislativo, giudiziario. Ciascun potere e organo dello Stato deve sapere che ha limiti che deve rispettare perché le funzioni di ciascuno non sono fortilizi contrapposti per strappare potere l’uno all’altro, ma elementi della Costituzione chiamati a collaborare, ciascuno con il suo compito e rispettando quello altrui. È il principio del check and balance”.
Ancora sul ruolo del Presidente della Repubblica: “Entra in attività quando il sistema si blocca quando, per una causa, c’è un inceppamento. Questo può avvenire perché non tutto è prevedibile. Le norme costituzionali non prevedono tutto quello che può accadere, hanno quindi un tasso di elasticità che le rende adatte ad affrontare eventi non prevedibili. Quando il sistema si blocca, il Presidente della Repubblica interviene per rimetterlo in funzione, come un meccanico, per riparare un sistema inceppato”.
Sergio Mattarella ha fatto anche un accenno alla vicenda di Margaret Spada, la ragazza di 22 anni morta a Roma per un intervento di rinoplastica: “C’è una percentuale non irrisoria di persone che pensa che la terra sia piatta o c’è un grande allarme tra i medici e nel mondo della sanità, per il ritorno di alcune malattie che sembravano debellate. Alla vostra età avevo compagni che si ammalavano di poliomelite, che è scomparsa grazie alla vaccinazione, o c’era il morbillo che era una minaccia ed è scomparsa, ma ora comincia a riaffiorare perché siamo al di sotto della vaccinazione necessaria. Allora bisogna evitare il rischio di affidarsi al web come fosse il medico di fiducia. Lo vediamo anche in questi giorni con conseguenze
drammatiche”.
Sul pericolo costituito dalle fake news: “L’informazione non è un prodotto, ma un bene essenziale. Saper distinguere il vero dal falso è indispensabile, così come scongiurare il rischio che, per i nativi digitali, l’informazione coincida con flussi ininterrotti di notizie senza analisi critica della consistenza di ciascuna”. “Non esiste il Ministero “della verità”. L’invito che viene da questa assemblea è “dubita e dibatti”, vale a dire quello di confrontarsi con le diverse idee e opinioni” ha concluso il capo dello Stato.
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