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Matteo Salvini: “Violenza sulle donne? Cresce l’incidenza degli aggressori stranieri”

“Difendere le ragazze – scrive sui social Matteo Salvini – significa però anche riconoscere l’inevitabile e crescente incidenza degli aggressori stranieri, un dato preoccupante che non sminuisce in alcun modo i casi italiani ma evidenzia le pericolose conseguenze di un’immigrazione incontrollata, spesso proveniente da Paesi che non condividono i principi e i valori occidentali. È dovere morale di tutti noi preservarli e difenderli a tutti i costi, per la sicurezza delle donne di oggi e di domani”. Salvini poi elenca una serie di vittime di femminicidi, a cui “va il nostro pensiero e la nostra preghiera”.

Il post di Salvini

Matteo Salvini
Matteo Salvini: “Violenza sulle donne? Cresce l’incidenza degli aggressori stranieri” (Foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Nell’elenco di Salvini ci sono “⁠Saman Abbas, 18 anni, uccisa dai genitori e dallo zio, cittadini del Pakistan; ⁠Renée Amato, 19 anni, uccisa a colpi di pistola dall’ex fidanzato; ⁠Michelle Causo, 17 anni, uccisa da un ragazzo di origini cingalesi che lasciò il corpo in un carrello della spesa; ⁠Giulia Cecchettin, 22 anni,, uccisa dall’ex fidanzato Filippo Turetta con 75 fendenti; ⁠Melina Marino, 48 anni, uccisa da ergastolano in regime di semilibertà; ⁠Pamela Mastropietro, 18 anni, brutalmente uccisa dal nigeriano Innocent Oseghale; ⁠Danjela Neza, 29 anni, uccisa da un cittadino della Guinea; ⁠Ester Palmieri, 37 anni, uccisa con un coltello da caccia dall’ex fidanzato; ⁠Sara Ruschi, 35 anni, uccisa dal compagno marocchino; ⁠Hina Saleem, 21 anni, uccisa dal padre, cittadino del Pakistan; ⁠Martina Scialdone, 34 anni, uccisa dall’ex compagno; ⁠Iris Setti, 61 anni, uccisa da un cittadino nigeriano; ⁠Giulia Tramontano, 27 anni, Senago, avvelenata e poi uccisa con il bimbo che aveva in grembo con 37 coltellate da Alessandro Impagnatiello; ⁠Sharon Verzeni, 33 anni, uccisa da un italiano di origini maliane; ⁠Giada Zanola, 34 anni, uccisa dal compagno dopo una lite e buttata giù da un cavalcavia”.

“A loro e a tutte le vittime innocenti – conclude il ministro delle Infrastrutture – va il nostro pensiero e la nostra preghiera, nella battaglia quotidiana contro la violenza sulle donne che deve unire e aggregare tutti, senza bandiere o ipocrisie. A partire dal Codice Rosso, una legge voluta dalla Lega con Giulia Bongiorno che ha messo a disposizione un importante strumento a tutela delle vittime di violenze”.

 

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