C’è una gran bella/brutta foto (dimostrativa) sui giornali che dovrebbe far arrossire se non vergognare gli onorevoli che frequentano Palazzo Madama e Montecitorio.
Anzi, sarebbe auspicabile che questa stessa foto apparisse in bella mostra sulle bacheche dei due Palazzi, di modo nessuno dimentichi (parliamo di onorevoli) gli appuntamenti quotidiani che sono, guarda caso, obbligatori. Stavolta ad essere coinvolto in questa brutta vicenda è il Senato della Repubblica, ma chi ha la memoria lunga ricorda che anche Montecitorio non è immune da simili esecrabili episodi.
Ebbene la foto in questione mostra un’aula deserta o quasi di Palazzo Madama nel giorno in cui si discute la nuova legge sul femminicidio. Banchi vuoti, uno squallore, solo pochi “affezionati” e naturalmente il ministro delle pari opportunità Eugenia Roccella.
C’è chi fra i pochi presenti ha voluto scattare l’immagine deprecabile delle tante assenze. L’autrice è l’ex leader della Cgil Susanna Camusso che ha voluto così rendere pubblica una notizia che deve far recitare a tutti i responsabili il mea culpa.
Pensate: questa legge è arrivata prestissimo in aula dopo l’omicidio di Giulia Cecchettin, la povera ragazza uccisa a coltellate dal suo ex fidanzato. Nei giorni scorsi, tv, radio, social quotidiani di destra e di sinistra hanno parlato dedicando servizi e pagine intere a un assassinio che ha sconvolto l’Italia intera.
E allora, ecco che in quei giorni gli uomini e le donne del Parlamento si sono riempiti la bocca con dichiarazioni roboanti in favore di telecamere e registratori. Orrore per quanto era avvenuto: bisognava subito correre ai ripari con un disegno di legge da approvare nello spazio di un mattino. In pochissimi si sono astenuti ed hanno preferito non commentare.
Giorgia e Elly, per una volta unite, hanno immediatamente trovato un accordo per portare in aula lo scritto e approvarlo all’unanimità.
Nel giro di ventiquattro ore, il dolore è come svanito e quando si è trattato di discutere il disegno al Senato i banchi erano desolatamente vuoti. Ma quegli assenti non erano gli stessi che ventiquattro ore prima si stracciavano le vesti per la drammaticità di quell’omicidio?
Che premevano perché in Parlamento non passassero invano le ore? Ebbene, nel momento in cui si doveva andare in aula, le agende dei signori onorevoli erano piene di appuntamenti e di problemi che non potevano essere procrastinati.
Se questo è il volto della politica, si può capire il motivo per cui è sempre più grande la distanza con la gente comune. E perché quando si tratta di andare a votare, in molti rimangono a casa a leggere un buon libro o andarsene al mare se il tempo lo permette.
E’ una noncuranza che lascia esterrefatti in specie se si pensa che l’unico spazio assai affollato era quello delle tribune per il pubblico. Delusi? Certo, chissà che cosa si aspettavano dopo l’indignazione (e le polemiche) che aveva suscitato il dramma.
Magari, come è prevedibile, la politica farà spallucce, vedrà la foto, la commenterà e poi sparirà nella dimenticanza. I deputati e i senatori sono in tutt’altre faccende affaccendati.
Le elezioni europee sono distanti, ma vicine; non si può perdere una battuta se si vuol avere la speranza che il partito di appartenenza non faccia un flop coinvolgendo anche i propri iscritti. Per questo si continua a litigare e a cercare il pelo nell’uovo per superare l’avversario e strappargli qualche voto.
Così a sinistra le tante correnti del Pd non riescono a trovare un denominatore comune mandando ai pazzi Elly Schlein che ce la sta mettendo tutta per salvare il salvabile.
A destra, fra la Meloni e Salvini esiste soltanto un “gentlemen aggreement” o poco più. Giorgia diventa ogni giorno più forte in Europa per la sua politica di avvicinamento con le altre Nazioni.
Poi, quando ritorna in Italia e siede a Palazzo Chigi le gatte da pelare (spesso insignificanti) sono parecchie. Qualcuno auspica che come per la legge contro il femminicidio le due leader abbiano trovato subito un accordo, così avvenga per gli ancora tanti problemi che assillano il nostro Paese. E’ soltanto una speranza, ma si deve essere ottimisti.
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