Quanti nemici ha la sorella d’Italia, al secolo Giorgia Meloni? “Nessuno”, risponde lei e aggiunge: “Certo, per alcuni giornali tra me e i miei alleati c’è maretta continua, ma non è così”.
Vero? Falso? Il dibattito politico non è mai stato tanto violento. Qualsiasi argomento è buono per accapigliarsi e litigare. Anche il più banale senza un grande interesse. La realtà è che tra maggioranza e opposizione non c’è mai un fatto su cui si possa discutere serenamente per trovare una soluzione comune.
L’opposizione fa il suo sacrosanto mestiere, deve essere il cane da guardia dell’esecutivo, però tutto deve essere fatto con raziocino per lo scopo ultimo che è il bene del Paese. Invece, è lotta continua si potrebbe dire.
Allora, la premier deve difendersi non solo dalle frecciate della sinistra, ma anche dal fuoco amico che, nonostante i distinguo e le smentite, infuoca la situazione.
Prendiamo ad esempio quel che succede a destra. Sulla manovra che prestissimo sarà inviata alle Camere si discute animatamente su alcuni dei punti più delicati come le pensioni, gli affitti per le case e financo su un tabù che ogni tanto ricorre nei Palazzi: il prelievo sui conti correnti e cioè sui risparmi che gli italiani hanno fatto dopo anni di sacrifici.
Su quest’ultimo punto è intervenuta fortunatamente Giorgia smentendo qualsiasi voce a proposito. Non si metteranno mai le mani nelle tasche degli italiani, così come fece anni fa Giuliano Amato, allora presidente del consiglio. Una decisione improvvisa, nascosta avvenuta tra un giorno e l’altro, probabilmente di notte.
La gente non dimentica, sarebbe stato un grande scivolone per il governo. Comunque, la smentita è ufficiale e non si corre al momento nessun pericolo. Sono altri gli argomenti che dividono (è il verbo esatto?) i tre alleati che sono alla guida del Paese.
Forza Italia tentenna da una parte, Matteo Salvini dall’altra e la Meloni deve sudare le proverbiali sette camicie per placare gli animi e trovare un minimo comune multiplo.
C’è ancora, ad esempio, una disputa sulla separazione tra la premier e Andrea Giambruno? Non da un punto di vista familiare (sarebbe assurdo), ma sulla trappola che, servendosi di Striscia la notizia, qualcuno a destra avrebbe voluto tendere a Giorgia.
Il programma su cui è andato in onda il fuorionda, è targato Mediaset di proprietà dei Berluscones. Possibile che né Pier Silvio, né gli altri componenti autorevoli della proprietà non fossero stati avvertiti? Non è piuttosto uno sgarbo che si è voluto fare a Giorgia ed al suo strapotere? Interrogativi difficili anche se ufficialmente il numero uno della famiglia ha telefonato al presidente del consiglio dicendole: “Guarda Giorgia, credimi non ne sapevo niente, altrimenti sarei intervenuto per impedire la trasmissione”.
Tutto bene, allora? Assolutamente no, perchè l’opposizione continua ad intingere il pane sulla vicenda. Scrive sul caso un autorevole giornale: “E’ il tumulto dei forzallegristi contro l’onnipotenza di Giorgia”.
Segno che il braccio di ferro continua e le protagoniste dello scontro sono sempre due donne, pure se si dice il contrario. A sinistra non ci si capacita che nel mese di settembre del 2022 la destra ha vinto le elezioni con largo margine. Il pericolo per il Pd e gli altri è che questo esecutivo possa durare cinque anni, togliendo all’opposizione il potere di distribuire poltrone e piaceri.
Il fatto è che, oltre ai suoi fedelissimi, la segretaria dei dem non ha molti amici. Alcuni dei suoi la vorrebbero licenziare per dare al partito il volto di una volta. I 5Stelle che dovrebbero essere i più autorevoli compagni di strada non fanno una sola mossa per accreditare questa unione.
L’ultima è in ordine di tempo la partecipazione a Roma pro Palestina che ha visto Giuseppe Conte in prima fila e la Schlein a Venezia per un convegno che avrebbe benissimo potuto rimandare di ventiquattro ore.
Un unico obiettivo hanno quelli del cosiddetto “campo largo” (che non esiste più): la crocifissione della Meloni che deve difendersi da loro e in parte dai capricci degli alleati. Giorgia non si spaventa, è in politica da quando era poco più di una giovanetta. Conosce gli intrighi e sa come respingerli. Per questo Forza Italia e Lega dovrebbero smetterla di andare alla ricerca di cavilli che possono indebolire non solo la Meloni, ma anche loro, gli amici della premier.
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