
Meloni isolata? Dallo stigma Trump la salva il modello Carlo Conti (foto Ansa) -Blitzquotidiano)
L’Italia è di nuovo malata di isolamento. Lo fu già quando Giorgia Meloni vinse le elezioni e divenne presidente del Consiglio.
Allora, le prefiche dissero che il nostro Paese sarebbe rimasto solo, non avrebbe più avuto alleati in Europa perché la macchia fascista non era stata cancellata dalla destra.
Quel che è successo non lo dobbiamo ripetere: oggi l’Italia è considerata l’unico paese in Europa che ha un governo stabile, Giorgia Meloni è una premier che dialoga ed ha amici che la considerano dappertutto.
Meloni e Trump
Meloni isolata? Dallo stigma Trump la salva il modello Carlo Conti – Blitzquotidiano.it (foto Ansa)
Però, ora ci risiamo: da quando Donald Trump ha minacciato di mettere dazi nel mondo, la minoranza ritiene che siamo di nuovo all’angolo.
Perché? Semplice: gli Stati Uniti ci considerano poco e noi siamo sottomessi a quella Nazione da cui possiamo ottenere solo briciole. Insomma, siamo tornati ad essere soli, a non avere amici e di essere poco o nulla non soltanto nel vecchio continente, ma anche alla Casa Bianca che ci dice di star buoni e basta.
Ora, è vero che fra la Meloni e Trump è nato un buon feeling (come lo era con Biden), ma considerare questo un male francamente ci pare eccessivo. Se, al contrario, avessimo rotto con gli Stati Uniti quale vantaggio ne avremmo potuto trarre?
La verità è che nei Palazzi romani se non si litiga ci si annoia. Come dei bambini che se non vanno alle giostre frignano da mattina a sera.
Finalmente accordo per la Corte
Per fortuna si è trovato un accordo sui quattro giudici della Corte Costituzionale che mancavano all’appello da mesi: è bastato una breva chiacchierata fra le due donne più importanti d’Italia e tutto si è risolto in un amen.
Quando capiremo che un denominatore comune lo si può trovare se si ha un briciolo di raziocinio e non si va solo alla ricerca di un quid per mettere con le spalle al muro l’avversario?
I problemi sono tanti, ne citiamo solo due, ma l’elenco è assai più lungo: la presidenza della Rai su cui si dibatte invano da mesi; l’ostacolo del terzo mandato che divide pure la stessa maggioranza.
A sinistra, c’è il nodo di Don Vincenzo De Luca che non ci pensa nemmeno un po’ a lasciare la comoda poltrona che occupa; a destra, il rebus è sempre legato alla presidenza di una regione: il Veneto su cui da tempo spadroneggia Luca Zaia.
In questo caso le cose si complicano perché mentre il governo è contrario alla conferma “di un mandato a vita”, nella triplice alleanza (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) non tutti la pensano allo stesso modo.
Ad esempio, Matteo Salvini (tanto per cambiare) che alla conferma di Zaia sarebbe favorevole per togliersi di dosso un avversario pericoloso se il Carroccio dovesse continuare a perdere consensi. L’attuale segretario finirebbe nell’occhio del ciclone e il più probabile successore sarebbe proprio il presidente del Veneto.
Invece, il ritornello è sempre lo stesso: non si guarda al futuro del Paese, ma all’interesse personale perché nessuno ci vuole stare a perdere il seggio in Parlamento.
Così avviene che anche con l’ultimo episodio di terrorismo (quello avvenuto a Monaco dove un automobilista afghano è piombato su un corteo sindacale ferendo trenta persone di cui alcune gravi) si trovi lo spunto per litigare.
Che cosa si deve fare con i migranti? Chiudere definitivamente le frontiere oppure lasciare che tutti invadano l’Europa e per prima l’Italia, il paese che ha un confine favorevole?
Non c’è niente da fare: la soluzione Albania è stata respinta con perdite anche se molti Paesi (compresa addirittura la Francia) non sarebbero contrari ad una soluzione del genere.
E allora? L’unico modo per barcamenarsi in questo meraviglioso Paese chiamato Italia è comportarsi come un DC, proprio come fa quel furbacchione di Carlo Conti, il conduttore del festival di Sanremo. Quando gli chiedono se è un antifascista, risponde “Io mi preoccuperei più dell’intelligenza artificiale”. E di Almasri e della Santanchè che cosa dice? “Che ne so, io faccio il presentatore non il Pubblico Ministero”. Grandi maestri i vecchi democristiani.