Giorgia Meloni, al comizio dei leader del centrodestra a Bologna, è tornata sulle polemiche per il corteo di Casapound a Bologna e ha attaccato il sindaco della città, Matteo Lepore: “Voglio dire una cosa al sindaco di Bologna: diffidate sempre di chi ha una faccia in pubblico e una in privato, diffido di chi in privato mi chiede collaborazione e davanti alla telecamere mi definisce picchiatrice fascista. Se lo pensa non dovrebbe chiedermi collaborazione, non dovrebbe voler collaborare con me, un po’ di coerenza”.
La replica di Matteo Lepore
“La mia faccia – la replica di Matteo Lepore – è sempre la stessa e guarda verso i cittadini di Bologna, quando chiedo collaborazione istituzionale al governo e quando chiedo il rispetto della nostra città. Meloni non scambi le richieste di collaborazione per l’alluvione con l’obbedienza al capo”.
“Bologna – dice ancora Lepore – è una città libera, solidale e fiera della sua storia. Le ho chiesto di collaborare, falso che le abbia dato della picchiatrice fascista. Ho chiesto spiegazioni sulla gestione dell’ordine pubblico e conto di 300 militanti di estrema destra e filo fascisti a Bologna. Questa cosa dovrebbe essere ovvia dentro le istituzioni democratiche. Il fatto stesso di doverla chiarire è un segno della confusione che attualmente esiste tra guida delle istituzioni e guida di una fazione politica”.