
Meloni: "Soldati europei in Ucraina strategia complessa e poco efficace" (foto Ansa) - Blitz Quotidiano
Al vertice di Parigi sull’Ucraina indetto da Macron e che si è svolto ieri, Giorgia Meloni ha ribadito la sua posizione di non arrivare mai ad una rottura con gli Stati Uniti di Donald Trump. E sulla strategia che prevede lo schieramento di truppe europee, la premier si è detta fermamente contraria: “Quella che prevede il dispiegamento di soldati europei in Ucraina mi sembra la più complessa e forse la meno efficace”. Soprattutto senza adeguate “garanzie di sicurezza” per Kiev, senza le quali qualunque negoziato rischierebbe di fallire.
La presidente del Consiglio ha chiesto quindi di “esplorare altre strade che prevedano il coinvolgimento anche degli Stati Uniti, perché è nel contesto euro-atlantico che si fonda la sicurezza europea e americana”.
Per quanto riguarda il vertice a cui l’Italia ha comunque deciso di partecipare e a cui erano presenti i leader di Germania, Regno Unito, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca, con il presidente del Consiglio Ue Antonio Costa, Ursula von der Leyen e il segretario della Nato Mark Rutte, secondo la leader di Fratelli d’Italia andavano sentiti anche altri, quantomeno “quei paesi che con la Russia condividono centinaia di chilometri di confine” e più sono esposti “al rischio di estensione del conflitto”.

“Non dobbiamo essere anti-Trump”
La Meloni ha poi sottolineato la sua contrarietà ad un “formato anti-Trump” ed ha spiegato gli Usa lavorano per “giungere a una pace e noi dobbiamo fare la nostra parte”.
La premier ha detto infine di aver condiviso, nel merito, le critiche mosse dal vicepresidente Usa Vance all’Europa. Si tratta delle “analoghe considerazioni che sono state già state fatte da importanti personalità europee” che la premier ha voluto riassumere in questa frase: “Non dobbiamo chiederci cosa gli americani possono fare per noi, ma cosa noi dobbiamo fare per noi stessi”.