Il premier Giorgia Meloni ha difeso la sua decisione di non sostenere la rielezione di Ursula von der Leyen come presidente della Commissione europea senza i voti di Fratelli d’Italia (FdI), una scelta che ha suscitato discussioni. In un’intervista con il Corriere della Sera, Meloni ha spiegato che la sua scelta è stata dettata dalla volontà di agire come un vero leader europeo, riflettendo sulla correttezza della traiettoria politica.
Meloni ha sottolineato che il suo approccio non era dettato dal conformarsi alle decisioni degli altri, ma dal valutare criticamente le priorità dell’Europa. Ha distinto tra il suo ruolo nel Consiglio europeo, dove si è astenuta sul mandato a von der Leyen, e la posizione del suo partito nel voto parlamentare sul programma politico della prossima Commissione europea. La premier ha inoltre criticato le reazioni del Movimento 5 Stelle (M5S) e del Partito Democratico (PD), sottolineando la coerenza della sua scelta rispetto alle priorità europee. Ha evidenziato che il problema non è solo la rielezione di von der Leyen, ma le priorità politiche dell’Unione Europea. Meloni ha espresso preoccupazione per il metodo di selezione degli incarichi di vertice nell’UE, affermando che potrebbe compromettere la visione e la capacità decisionale dell’Europa.
Secondo Meloni, cercare di conciliare posizioni politiche molto diverse può portare a una mancanza di chiarezza e visione. Ha ribadito che l’Italia, come paese fondatore e influente dell’UE, ha il compito di contribuire a tracciare una rotta chiara, piuttosto che assistere passivamente agli sviluppi. Meloni ha criticato la logica di maggioranza-opposizione applicata agli incarichi di vertice, che secondo lei dovrebbe essere riservata al Parlamento, per evitare divisioni ulteriori e difficoltà decisionali.