L’abbraccio (si fa per dire) tra maggioranza (Meloni) e opposizione (Schlein) è durato un battito d’ali.
Svanita in meno di 24 ore la felicità per il ritorno a casa di Cecilia Sala, la rissa è ripresa senza esclusione di colpi.
Ma come? Non si doveva finalmente trovare una tregua che potesse aiutare il Paese? Macché! Atterrare con un pugno da KO l’avversario è sempre il risultato preferito.
Così, si ricomincia da capo con gli italiani sempre più stufi di dover sopportare questo modo di fare politica. Anche la minima occasione è buona per polemizzare.
Polemiche per la conferenza stampa
Ora Giorgia Meloni è nell’occhio del ciclone perché nella conferenza stampa del nove gennaio non ha toccato nemmeno uno dei tanti problemi che assillano l’Italia: la salute, la scuola, il salario minimo, il potere d’acquisto dell’euro, le pensioni, la povertà che continua a salire.
Eddy Schlein è implacabile: “Sono state tre ore di chiacchiere, la premier non ha risolto un bel nulla, non ha toccato niente che potesse riguardare la gente”.
Non è forse responsabilità delle quaranta domande poste dai giornalisti? Se nessuna di queste riguardava quei temi quali sono le colpe della Meloni?
Meloni ribatte ai giornalisti
Quando all’inizio dell’incontro il padrone di casa (il presidente dell’Ordine dei giornalisti) ha mosso alcune critiche che riguardavano la libertà di stampa e il cosiddetto bavaglio, la premier non è stata tenera anche se gli interrogativi sono rimasti.
I rimproveri (eufemismo) hanno avuto qualche ora di ritardo, pure se anche in diretta – con il solito talk show che guarda esclusivamente a sinistra – non è stato risparmiata neppure una virgola quando se n’è presentata l’occasione.
La liberazione di Cecilia Sala ha avuto il consenso di maggioranza e opposizione dimostrato dall’applauso unanime del Parlamento; ma pure in questo caso eccoli i però su cui puntavano il dito i detrattori.
Cosa ha dato l’Italia in cambio? Che vorranno gli Stati Uniti? Quali promesse ha fatto la Meloni a Trump? L’iraniano rinchiuso nel carcere di Opera sarà estradato?
Questi critici a tutto campo hanno subito sparato le loro cartucce molte delle quali sull’ingerenza di Elon Musk negli affari italiani. “Si vuole forse svendere il Paese ad un plurimiliardario che con i suoi soldi crede di poter fare dappertutto il bello e il cattivo tempo?”
L’informazione di parte non si è lasciata convincere dal bel risultato ottenuto con la liberazione di Cecilia. Il magnate americano è entrato subito nel mirino di chi non voleva darla vinta al governo.
Il titolo più significativo dei giornali, quello del Manifesto: “Giù la Musk” che la dice tutta (cattiveria e furbizia insieme) sui contorni del caso Sala che ha dato più grande popolarità alla premier.
Populista o popolar, si chiede qualcuno? Alla domanda risponde niente po’ po’ di meno che Papa Francesco: “E’ una popolana”, replica sorridendo.
Vuol dire che Giorgia è riuscita ad ottenere il placet di molti milioni di italiani per la sua schiettezza. Quando interviene non usa mai il politichese, ma cerca di usare un linguaggio comprensibile a tutti. Certo, sarebbe più facile dire e non dire secondo una pratica molto diffusa nel Palazzo. Chi non capisce non interviene e le repliche dei parlamentari sono spesso incomprensive ai più.
Se vogliamo stare agli ultimi sondaggi questi dimostrano che il successo del governo aumenta invece che diminuire. Fratelli d’Italia si avvicina sempre più al trenta per cento e il gradimento per la premier continua a salire. Il ritorno a casa della giovane giornalista è stato salutato dagli applausi virtuali di milioni di italiani che non capiscono perché si debba andare alla ricerca del pelo nell’uovo in un momento di grande sollievo.
Aprono la tv, vedono i tg, appaiono le immagini dell’ultima manifestazione di Milano e rimangono sbigottiti quando sentono gridare da un nutrito gruppo di inqualificabili giovinastri queste parole: “Uccidiamo gli sbirri”. E’ la realtà o un incubo per un brutto sogno?