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Mosca attacca Mattarella e l’Italia ha fatto muro anche a Sanremo con Benigni, 3 anni di bordate russe fuori luogo - Blitzquotidiano.it (foto Ansa)
Mosca ha attaccato Mattarella e l’Italia ha fatto muro ovunque, anche con Benigni a Sanremo. Difesa bipartisan e immediata. Respinti gli sgherri di Putin che avevano bollato il discorso del Capo dello Stato, pronunciato a Marsiglia lo scorso 5 febbraio.
In buona sostanza il nostro presidente della Repubblica aveva paragonato l’aggressione russa all’Ucraina a quanto hanno fatto a suo tempo i nazisti. E’ storia . Un paragone ritenuto dal Cremlino “blasfemo “. La portavoce del Ministero degli Esteri russo, l’ormai celebre Maria Zakharova – funzionaria di ferro del rude Lavrov, il Sergej bastone dello zar Vladimiro da oltre dieci anni – ha rincarato la dose:”Le parole sull’invasione dell’Ucraina sono offensive e scandalose”. La verità fa male.
LECTIO MAGISTRALIS DI MATTARELLA
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Ma la lectio magistralis di Mattarella all’Università di Marsiglia ha volato più in alto della singola frase che così tanto ha irritato i vertici russi. Evidentemente hanno la coda di paglia, non hanno la coscienza tranquilla, soffrono ogni tipo di critica. Sorpresi? No. Proprio per niente.
Sono tre anni che tra il Cremlino e il nostro governo non corre buon sangue, che i rapporti si sono raffreddati. Ricordate quando Medvedev (Dmitrij, non il tennista Daniil che pure vive a Mosca ma tiene i soldi a Montecarlo), il Medvedev che vive in una dacia con tre eliporti, una pista da sci e una piscina a cascata – ecco proprio quel Medvedev lì – ha dato a Crosetto dello “sciocco raro” e a Draghi del “mangiaspaghetti “ quando Supermario è andato a Kiev in treno con Macron e Sholz.
E allora è il caso che negli ultimi tre anni le bordate russe sono state continue. Ricordiamo tre precedenti in particolare.
LA PROFEZIA (2022)
La solita psichedelica Zakharova profetizzò che le imprese italiane sarebbero state “distrutte dai fratelli d’Oltreoceano”. Frase pronunciata a seguito delle sanzioni imposte dall’Italia contro i familiari dei politici russi. Per fortuna non è andata così.
LA TAGLIA (2023)
A marzo finisce nel mirino il ministro Guido Crosetto che si becca dello “sciocco” da Medvedev più una taglia di 15 milioni di dollari che avrebbe dovuto recuperare la banda Prigozhin, il capo mercenario russo della famigerata Compagnia militare privata “Wagner” (50mila mercenari di cui 40mila ex carcerati). Morale: Crosetto è ancora al suo posto, il “cuoco di Putin” è morto cinque mesi dopo in un chiacchierato incidente aereo.
LA CATTIVERIA (2024)
A gennaio si è fatto vivo il ministro Luvrov con una sparata delle sue. Ha definito l’Italia “un Paese cattivo” ricollocandoci tra i “Paesi dell’Asse, con Germania e Giappone”. Rievocando lo scacchiere geopolitico della seconda guerra mondiale. Una cattiveria che si commenta da sé.