
Né Sanremo né Sinner bastano a unire gli italiano - Blitzquotidiano.it (Sinner nella foto Ansa)
Dovremmo essere felici perché, sia pure ingiustamente, Sinner dovrà rimanere fermo solo tre mesi (lo rivedremo a Roma). Invece non lo siamo perché è finito il festival di Sanremo.
Da stasera milioni di italiani non saranno più attratti dalle canzonette in tv, dovranno accontentarsi di una fiction o di qualche film datato. Vi pare poco?
Saremo orfani anche perché l’informazione non potrà essere (come lo è stato) a favore o contro la rassegna canora.
Sanremo da record

“Si è considerato il festival dei record, un festival tornato alla normalità”, spiegano da destra. ”E’stato il trionfo del sovranismo”, rispondono da sinistra.
Insomma, mentre l’audience è salito fino al 70 per cento e la gente, finalmente in comune, si è sentita felice, l’informazione si è piegata ancora una volta alla politica e il dibattito ha riguardato solo quello che la gente non capisce.
Siamo alle solite: i Palazzi sono lontani anni luce da chi ogni giorno va a lavorare per arrivare a fatica alla fine del mese.
Si disinteressano di ciò che preoccupa di più la comunità e, come sempre, si scannano per dimostrare che gli uni o gli altri hanno ragione. I nomi che vengono travolti dalla polemica sono altisonanti, risparmiamo di ricordarne nome e cognome, non ne vale la pena.
La bolletta di luce e gas
Così, dalla fine di Sanremo all’inizio di un’altra stagione che ci vede rassegnati, andiamo avanti trascinandoci con i soliti problemi.
La bolletta della luce è aumentata? Si, purtroppo. E quella del gas? Lo stesso. Se vai a far la spesa al mercato ti accorgi che il prezzo di frutta, verdura ed ogni altro ben di Dio è salito vertiginosamente? Assolutamente.
Sarebbe il caso allora di prendere tutti insieme il toro per le corna e cercare di non navigare più a vista, ma con un timoniere valido.
Risolta l’elezione dei quattro giudici della Corte Costituzionale (chi se ne intende dice “due ai Fratelli d’Italia”, uno al Pd e l’ultimo ai pentastellati di Giuseppe Conte), il nocciolo del problema diventa l’Europa che gli Stati Uniti di Trump e Vance vorrebbero ridotta ad un cespuglio di poco conto.
Si fanno accordi con la Russia di Putin ma la UE viene esclusa come pure viene dimenticato Zelensky che qualche riguardo dovrebbe averlo per essere stato invaso improvvisamente dai dirigenti del Cremlino.
Ma come tralasciare di batterci per le questioni che interessano soltanto il nostro Paese! Il Capo dello Stato viene accusato dal ministero degli Esteri di Mosca: c’è una indignazione totale, ma a questo non partecipa il solito Matteo Salvini.
Il motivo, forse, ce lo spiegherà lui quando ne ha voglia. Non è solo questa la ragione del si o del no: magari. Dovremmo esserne felici. E con noi tutti gli italiani. La realtà è un’altra: si bada solo a colpire l’avversario per non perdere il prossimo giro la poltrona.
Così, il Pd continua a infervorarsi sul salario minimo e sul flop del governo per le “crociere” gratuite dei migranti.
A destra si ricordano i risultati positivi raggiunti nei due anni di governo e si pensa ad un futuro diverso. Si sogna il premierato? Non troppo, perché il miraggio di Giorgia Meloni sembra svanito. La madre di tutte le riforme dovrà essere rimandata perché lo spettro di un referendum è troppo pericoloso.
Allora, non rimane che la separazione delle carriere: Pm da una parte, giudici dall’altra per un processo più equo. La magistratura non ci sta, non vuole perdere i privilegi che ha ora. Entra in sciopero e alla fine del mese incrocerà le braccia. Con lo sbalordimento degli altri Paesi europei.
Si sperava che il cambio della guardia al vertice dell’ANM potesse dare qualche risultato, ma pare che così non sarà anche se il nuovo presidente, Cesare Parodi, andrà a Palazzo Chigi per incontrare la premier.
Niente di nuovo, quindi, sotto il sole della nostra penisola? Questo è un particolare che nessuno può prevedere. Le bizzarrie dei politici sono improvvise e irrompono nel panorama nazionale senza il minimo preavviso. Così, non ci resta che pensare con nostalgia alle canzonette di San Remo (chi lo avrebbe mai detto) ed al ritorno di Sinner ai campionati di Roma. Quel giorno si che sugli spalti del Foro Italico il coro sarà unanime. Finalmente.