L’incontro tra Ursula von der Leyen e i capigruppo di Ppe, Socialisti e Renew sulle nomine Ue che si è tenuto oggi, mercoledì 13 novembre, è terminato in un nulla di fatto. “Non c’è stato accordo” sui vicepresidenti esecutivi della nuova Commissione europea e su alcuni commissari, hanno spiegato fonti parlamentari. Ed ora, se non verrà trovato un accordo al più presto, la von der Leyen rischia di non poter avviare la nuova Commissione dal 1° dicembre come promesso.
Ad essere sotto osservazione erano alcuni vicepresidenti esecutivi che martedì sono stati ascoltati dalle commissioni competenti del Parlamento europeo. Tra loro l’italiano Raffaele Fitto (Ecr) e la spagnola Teresa Ribera (S&D). Su entrambi ci sono stati dei veti incrociati. Sotto accusa anche la nomina dell’ungherese Olivér Várhelyi a commissario europeo per la Salute e il benessere degli animali, a causa della sua posizione sui diritti riproduttivi e sessuali delle donne.
La Ribera, ministra socialista della Transizione Ecologica, è stata accusata dai Popolari spagnoli e da Vox di non aver evitato la tragedia di Valencia. Per quanto riguarda Raffaele Fitto, il gruppo socialista che comprende anche il Pd di Elly Schlein è contrario ad uno spostamento a destra della coalizione che guiderà l’Europa nei prossimi anni. Il Pd ha accolto favorevolmente il discorso tenuto da Fitto martedì, ma contesta la vicepresidenza per un esponente di Ecr, il gruppo dei conservatori a cui aderisce il partito della Meloni. In discussione è quindi solo la vicepresidenza e non la nomina di Fitto in quanto tale.
Affinché i gruppi di maggioranza approvino i nomi, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e i leader dei Popolari Manfred Weber, dei Socialisti Iratxe García Pérez e dei Liberali Valérie Hayer dovevano trovare un accordo. In una nota, l’S&D, il gruppo dei Socialisti e Democratici, ha accusato Weber di “comportamento irresponsabile” e di aver “rotto lo storico accordo democratico e pro-europeo tra i gruppi conservatori, socialdemocratici e liberali”.
I socialisti ora minacciano di non votare in plenaria il nuovo collegio, di fatto facendo venire meno la maggioranza europeista che ha sostenuto a luglio la riconferma di von der Leyen. Fonti socialiste, tuttavia, hanno spiegato che “tutti i canali di comunicazione restano aperti”.
La premier Meloni, su X, ha attaccato il Pd: “Signore e signori, ecco a voi la posizione del gruppo dei socialisti europei, nel quale la delegazione più numerosa è quella del Pd di Elly Schlein: a Raffaele Fitto, commissario italiano, va tolta la vicepresidenza della Commissione che la presidente von der Leyen ha deciso di affidargli. L’Italia, secondo loro, non merita di avere una vicepresidenza della Commissione. Questi sono i vostri rappresentanti di sinistra.”