Fatta la nuova Commissione Europea. L’esame di Strasburgo è stato superato con 370 voti a favore, 282 contro, 36 astenuti. Semaforo verde per il bis di Ursula Von der Leyen, 66 anni, presidente del governo europeo dal dicembre 2019. Più volte ministro di vari dicasteri durante il cancellierato di Angela Merkel (2005-2019), Ursula ha dato prova nel tempo di qualità diplomatiche e di freddo opportunismo politico. Doti che mai come stavolta gli sono servite. Ha però dovuto pagare un discreto prezzo: la sua apertura ai conservatori le è costata la perdita di 31 voti. Comunque è riuscita a ricucire le fratture dei gruppi e a portare a casa una rielezione per lungo tempo in bilico. Di qui l’euforia per un risultato importante. È stata votata, dopo mezzogiorno, con una maggioranza semplice e con voto palese.
Appena la nuova Commissione Europea ha passato l’esame a Strasburgo, la presidente tedesca ha detto: “Oggi è un bel giorno per l’Europa perché il voto mostra la tenuta del centro. Sono molto grata per la fiducia espressa dal Parlamento Europeo al nuovo Collegio. Radunerò la mia squadra a partire da lunedì prossimo e ci metteremo subito al lavoro. Abbiate fiducia in questa squadra”.
Due commenti eloquenti. Zingaretti, capo delegazione del Pd al Parlamento Europeo ha detto: “Quando guarda a destra la Commissione Ursula è più debole”. Ha aggiunto una nota del M5S: “Nasce una Commissione debolissima e di destra, la peggiore che ci potesse capitare. Debolissima perché supportata da una maggioranza che contiene tutto e il contrario di tutto e che si spaccherà al primo voto possibile; non a caso ha ottenuto meno voti di quelli relativi alla elezione della sua presidenza a luglio; di destra perché per la prima volta un suo vicepresidente proviene da ECR con una maggioranza che si apre ai voti dei nazionalisti e dei conservatori”.
Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno votato a favore, la Lega contro. Voto contrario anche da parte del M5S, dei Verdi italiani e della sinistra italiana. Sostegno invece da parte del Pd. Spaccati i Socialisti europei e anche i Verdi, per la scelta di Ursula di avere riconosciuto a Fitto la vicepresidenza esecutiva. Tuttavia i polacchi del Pis, pur facendo parte dello stesso gruppo di Fitto, hanno votato contro. Si è astenuta la delegazione dei Socialisti tedeschi. Hanno votato contro la scelta di Fitto, socialisti, liberali e Verdi.
Gli eurodeputati della maggioranza Ursula – Ppe, S&D e Renew – sono 401 (la soglia chiave) più il gruppo dei Verdi che a luglio avevano votato a favore. Stavolta è andata diversamente. La Von Der Leyen ha dato ai gruppi quello che volevano ricorrendo al manuale Cencelli per ottenere i voti necessari. E ce l’ha fatta.
Oggi le sue priorità sono il recupero della competitività europea (per colmare il divario di innovazione con Usa e Cina) e continuare a perseguire gli obiettivi del Green Deal europeo avviando subito un robusto piano per la decarbonizzazione ed uno per aumentare la sicurezza e ridurre le dipendenze.
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