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Open Arms, a Palermo leghisti in piazza, difesa: “Ong poteva andare in Spagna”. Sotto scorta pm che accusa Salvini

Al processo Open Arms in corso a Palermo, oggi è stato il giorno della difesa di Matteo Salvini. Nell’aula bunker del carcere Pagliarelli si è tenuta l’arringa dell’avvocata Giulia Bongiorno. In contemporanea, in piazza Politeama c’è stata una manifestazione dei parlamentari della Lega: oltre ai parlamentari però, la piazza è apparsa un po’ vuota. E dopo il grido “Matteo, Matteo!”, il sit-in si è sciolto intorno alle ore 13. Tra i presenti c’erano anche il ministro Giorgetti e il ministro Valditara.

L’ex ministro dell’Interno, oggi vicepremier e ministro delle Infrastrutture, è imputato di sequestro di persona per aver tenuto bloccati, nell’agosto del 2019, 147 migranti sulla nave ong Open Arms. La procura di Palermo ha chiesto una condanna a sei anni per Salvini “per difendere i confini del diritto”, ha spiegato la procuratrice aggiunta Marzia Sabella, che sostiene l’accusa assieme ai colleghi Geri Ferrara e Giorgia Righi.

Le parti civili hanno chiesto oltre un milione di euro di risarcimento. Il ministro ha ribadito la sua difesa: “La politica in tema di immigrazione, che puntava a contrastare il traffico di essere umani era condivisa dal presidente del consiglio Conte e dai suoi ministri Di Maio e Toninelli”. Al processo però, gli ex colleghi di governo no hanno confermato quanto detto da Salvini.

Giorgia Righi, la pm che accusa Salvini sotto scorta

E alla Righi, dopo la valanga di insulti e minacce social seguite alla richiesta di pena fatta dalla Procura di Palermo al processo al ministro, è stata assegnata la scorta. La pm, che fa anche parte della Direzione Antimafia, era l’unica del pool a non essere ancora tutelata.

Giorgia Righi, la pm che accusa Salvini sotto scorta (foto Ansa) – Blitz Quotidiano

Cosa ha detto l’avvocato Giulia Bongiorno in difesa di Salvini

“Il video girato dal sommergibile Venuti parla chiaro: non c’era alcuna avaria, la barca coi migranti non era fuori controllo. L’imbarcazione aveva capacità governo e c’era chi manovrava verso poppa.  Non c’era poi nessuno squarcio: persino il consulente dell’accusa ha detto che quello che è stato fatto passare come un buco era solo una chiazza di colore diverso. La barca era integra, non c’era alcun distress e i motori funzionavano”.

Nega che l’imbarcazione con i migranti soccorsi dalla Open Arms ad agosto nel 2019 fosse in pericolo, nella sua arringa difensiva, l’avvocata Giulia Bongiorno, legale del ministro Matteo Salvini presente in aula. “Nella decisione del Tar del 10 agosto non c’era alcuna sospensione o annullamento del divieto di ingresso della Open Arms, i giudici si limitano a consentire l’ingresso nelle nostre acque per garantire assistenza alle persone soccorse più bisognose. Il Tar non parlava di annullamento, diceva solo che, in attesa di discutere, si doveva dare assistenza”, ha detto Bongiorno.

“Open Arms – ha aggiunto – ha avuto innumerevoli possibilità di fare sbarcare i migranti soccorsi, ma ha opposto innumerevoli rifiuti e dall’1 al 14 agosto del 2019 ha scelto di bighellonare anziché andare nel suo Stato di bandiera, la Spagna. Il 10 agosto Open Arms sì rifiutò di far sbarcare a Malta i migranti. Depositerò una memoria per documentare che dal 15 al 20 agosto Open Arms aveva tantissime soluzioni e non solo quelle note e che c’era comunque sempre la porta lasciata aperta della guardia costiera. Ai migranti bastava infatti dichiarare di non adattarsi alla convivenza per scendere senza controlli, bastava solo dire ‘soffro di stress'”.

“Open Arms si rifiutò di andare in Spagna”

“Documenteremo – ha aggiunto l’avvocato – inoltre quanto successe dal 18, quando Open ricevette l’ordine di andare in Spagna dalle autorità spagnole e rifiutò. Uno venne ritenuto troppo distante. Le si propone allora una scorta italiana e poi il porto di Palma di Maiorca e oppose un nuovo rifiuto. E allora una cosa sono i diritti altro è la pretesa. Esiste il diritto allo sbarco ma non a scegliere dove come e quando fare sbarcare i migranti”.

Orban: “Matteo merita una medaglia per aver difeso l’Europa”

“Siamo con te, amico mio! Matteo Salvini merita una medaglia per aver difeso l’Europa”. Lo scrive in un tweet il primo ministro ungherese, Viktor Orban, in merito all’udienza odierna del processo contro il leader della Lega sulla detenzione di migranti in mare. Il leader magiaro condivide il post su X di Salvini con la foto all’ingresso all’aula bunker di Palermo.

 

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Lorenzo Briotti