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Opposizione alla prova del 9, le due assemblee dei cattolici democratici riportano Prodi e gli altri al centro del dibattito

L’opposizione alla prova del nove. I cattolici democratici si sono riuniti nell’ultimo weekend per contarsi, mettere a punto il loro ruolo nella coalizione ma, soprattutto, “per suonare la sveglia al gruppo dirigente del Pd”, come ha detto Pierluigi Castagnetti, emiliano irrequieto che alla bella età di 79 anni, forte della esperienza di cinque legislature maturate alla Camera, una vita nella Dc prima di approdare nell’Ulivo e poi terminare la corsa nel Pd, è uscito allo scoperto con l’amico Prodi, un Under 90 che i suoi considerano un “faro di saggezza” e di “apertura mentale”, a partire “dalla sua analisi sul mondo”. E il mondo è entrato in settimana nel dibattito dei cattolici.

Un mondo da decifrare per i cattolici democratici

I cattolici democratici si interrogano anche sul momento internazionale delicato: la tregua fragile in Medioriente, la Cisgiordania sotto le bombe, la svolta di Trump su clima e sanità, l’Europa ignorata dal tycoon, lo scontro politico in Israele (ha lasciato il generale Halevi, 57 anni, giudicato progressista dai ministri dell’ultra destra). Momento internazionale che vede i sussulti di Ursula, che dal palco di Davos ha ripreso le redini della politica comunitaria all’alba di una nuova era: ha difeso gli accordi di Parigi sul clima dai quali Trump ha ritirato gli Usa. E ha ribadito il pieno sostegno all’Ucraina a prescindere da Washington.

Opposizione alla prova del 9, le due assemblee dei cattolici democratici riportano Prodi e gli altri al centro del dibattito (nella foto Ansa Pierluigi Castagnetti) – Blitz Quotidiano

Le due assemblee di Milano e Orvieto

L’eco delle due assemblee dei cattolici ha rinnovato il tema di una nuova partecipazione all’impegno politico che riguarda l’insieme del centrosinistra. In sintesi: si tratta di ascoltare trasversalmente la voce dei credenti in una società, è stato sottolineato, “senza valori, futuro e speranze”. Insomma una società attenta solo al profitto, alle merci, all’illimitato potere della tecnica. Sta andando avanti, come ha detto Goffredo Bettini, “un post umano che consuma l’autenticità della vita”. E questo pensiero cristiano è centrale.

Tuttavia la nascita di un soggetto cosiddetto di centro è tutto da costruire, sopratutto perché c’è un giacimento di elettori di circa il 50% che non vota. Le due assemblee di Milano e Orvieto con Prodi e Ruffini, Del Rio, Gentiloni e Sala hanno prodotto critiche a Elly Schlein, segretaria del Pd. Ognuno ha accennato a rilievi diversi. Ad esempio Prodi ha inteso spronare programmi e idee per l’alternativa.

Riccardo Illy è stato ancora più duro: “Elly Schlein? È stata una iattura e non una fortuna per il Pd”. Frase quest’ultima non da tutti condivisa. La Schlein ha preso un partito che aveva un 15-16% e l’ha portato al 24% con iniziative nei territori e nelle periferie.

I cattolici dem hanno detto la loro anche sulla Meloni. In sintesi: “Meloni è combattiva, furba, comunicativa. Ma è solo lei. Chi la circonda invece non è all’altezza”.

La posizione della Chiesa

Parla per tutti il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei: “Guardiamo con simpatia agli sforzi per una rinnovata presenza dei cristiani nella vita politica del Paese e, mi auguro dell’Europa a partire dalla Settimana Sociale di Trieste. È importante che ciò avvenga nel tracciato della Dottrina Sociale della Chiesa, nella pur legittima pluralità di espressioni politiche. Il Giubileo coincide con l’80esimo anniversario della fine della seconda guerra mondiale, dalla cui tragedia è nata la scelta di immaginare la Pace costruendo l’Europa i cui principi vanno difesi”.

Conclude Castagnetti: “Sono più di due anni che non si riesce a trovare un luogo di discussione. Ma ora c’è voglia di reagire. Il cattolicesimo democratico, da sempre espressione di una mobilitazione, non può continuare ad essere assente”.

Published by
Enrico Pirondini