
Orban consegna a Salvini il premio Hunyadi János: "È un guerriero a difesa dei confini nazionali" (foto ANSA) - Blitz quotidiano
Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha ricevuto a Bruxelles il premio Hunyadi János, un riconoscimento ungherese assegnato dalla Foundation for a Civic Hungary, un’organizzazione legata a Fidesz, il partito del premier ungherese Viktor Orban. Il premio prende il nome da un celebre condottiero del XV secolo, noto per aver difeso l’Europa cristiana dall’avanzata ottomana. La cerimonia si è svolta in un teatro della capitale belga alla presenza di personalità di spicco della destra europea, tra cui Marine Le Pen, leader del Rassemblement National.
Il parallelismo storico e il sostegno a Salvini
Nel suo discorso, Viktor Orban ha paragonato la battaglia politica di Salvini a quella di Hunyadi, sottolineando il ruolo del ministro italiano nella difesa dei confini europei: “Quando sono stato a Pontida, Salvini era perseguitato dal carcere dei globalisti per aver difeso i sacri confini nazionali dagli immigrati: poi è stato assolto e ha trionfato la verità. Oggi è il secondo momento di verità: Salvini e Hunyadi sono due guerrieri della stessa battaglia”.
Il premio viene assegnato ogni anno a chi si distingue, secondo le motivazioni ufficiali, “nella protezione dei valori europei e della libertà”.
Lotta all’immigrazione e visione politica comune
Nel corso della premiazione, Orban ha ribadito la sua posizione sull’immigrazione e il ruolo di Salvini nel contrastarla, evidenziando un destino comune tra Italia e Ungheria: “Il lavoro di Salvini non è finito: ci sono masse di immigrati che vogliono entrare in Europa. Vogliono la sostituzione etnica. Noi siamo stati attaccati per primi e per questo abbiamo dovuto affrontarli per primi. Noi abbiamo difeso la patria da terra, Salvini da mare. Per questo i patrioti guidano i nostri due paesi”.
Infine, il premier ungherese ha esaltato la collaborazione tra i due leader, sottolineando la necessità di un’Europa basata sulle nazioni anziché su un’entità sovranazionale: “Il nostro obiettivo è l’Europa delle nazioni, non il superstato dei corrotti liberali. Con combattenti così forti vinceremo: quello che fai, Matteo, è giusto, devi sapere che non sei solo. Non difendi un Paese ma una civiltà”.