Nonostante il Pd sia il partito più votato in Liguria, oggi negli alti piani di via del Nazareno si sta studiando la terapia che possa guarire le tante ferite che ancora sanguinano e tormentano il futuro.
La pace è un sostantivo accantonato per il momento. Eddy Schlein cerca in tutti i modi di placare gli animi, ma le correnti sono troppe e il compito della segretaria è difficilissimo.
Nemmeno lei è tranquilla, sente che gli amici-nemici non vedono l’ora di farle la festa e mettono in giro voci che per ora nessuno conferma. Certo, le manovre sono sotterranee, ufficialmente non si apre bocca, ma basta varcare l’ingresso dove abita il Pd per capire quale sia l’aria.
La prima a non essere serena è proprio lei perché il campo largo che aveva “inventato” e difeso a spada tratta non c’è più. Conte ha rotto definitivamente i ponti con il Pd forte anche dei suoi fedelissimi convinti che da oggi in poi si debba andare avanti da soli per recuperare quei consensi perduti.
Mica noccioline, centinaia di migliaia di preferenze svanite nella crisi che attanaglia il Movimento. Malgrado la batosta il capitano del popolo è convinto che ritorneranno i tempi felici di quando i 5Stelle erano i primi nel panorama politico italiano.
Non è solo la frattura con i pentastellati ad inguaiare il Pd. Gli alleati (o presunti tali) sostengono che bisogna cambiare strada. Sono addirittura i fratelli gemelli Fratoianni e Bonelli ad alzare la voce: “Noi siamo ora il secondo partito della coalizione, dobbiamo essere ascoltati di più”.
E’ naturale che in questa situazione le voci di corridoio aumentino a vista d’occhio e spaventino la Schlein che alcuni ritengono sia giunta al capolinea. C’è addirittura chi fa il nome di un nuovo federatore che possa rimettere in sesto il partito.
E’ il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che a molti piace perché ha toni moderati, proprio quelli che servono ai dem spostati troppo a sinistra da Eddy.
Vera o non vera questa indiscrezione circola negli ambienti bene informati del partito, ma non si troverà mai nessuno che confermi questa rivelazione.
Comunque, la segretaria va avanti per la sua strada lavorando ventiquattro ore su ventiquattro sulle elezioni che si terranno il 17 e 18 novembre in Emilia Romagna e in Umbria.
Scontata (almeno così pare) la vittoria a Bologna e dintorni, si compiono grandi sforzi per non perdere pure a Perugia. Perché se questo dovesse accadere, allora davvero per la Schlein si aprirebbero giorni assai complicati. Il tanto strombazzato tre a zero che avrebbe dato un colpo mortale alla destra di Giorgia Meloni, diventerebbe un due a uno per gli avversari. Tutto ciò potrebbe significare una crisi che trascinerebbe pure i vertici del partito.
Per non farsi mancare nulla, la Schlein deve combattere pure con i capricci di Vincenzo De Luca che non vuole lasciare il suo ruolo di governatore della Campania, cioè trasgredire gli input della segreteria contraria al terzo mandato.
Con lui sono tutti gli esponenti di spicco campani i quali dicono: “Qui siamo noi a decidere, non Via del Nazareno”. Alla faccia del partito unito che ancora vorrebbe Eddy alleato con gli altri che non siano i 5Stelle.
“Tutti insieme si vince”, continua a sostenere. Ma forse nemmeno lei crede più a quello che una volta era un sogno.
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