Pd primarie abolite a Firenze, Schlein si rinnega, sinistra in frantumi

Che cosa succede nel Pd? Ora aboliscono pure le primarie? Elly Schlein non è diventata segretaria del partito proprio grazie a quel marchingegno che impedì a Stefano Bonaccini di sedersi sulla poltrona più prestigiosa di via del Nazareno? Tutto vero, però per il dopo Nardella a Firenze si cambia registro e si torna all’antico. E’ lo stesso sindaco a volere la “rivoluzione”, a stabilire che Sara Funaro, assessore al welfare, è la candidata dei dem indipendentemente dalle primarie.

Perché? Per la semplice ragione che i dem temono di perdere la corsa nel caso in cui dovessero aprire agli estranei. Un buon numero degli iscritti (i vecchi militanti per intenderci) rimangono basiti e non comprendono i motivi per cui si è innestata la marcia indietro. In fondo, solo grazie alle primarie, il partito aveva potuto cambiare pagina e far vincere Elly.

Doveva essere la svolta, il principio secondo il quale al vertice dei dem potevano andare non solo gli uomini di sempre, ma anche outsider che davano la conferma di un significativo cambiamento. Adesso che il giro di valzer è tornato quello di una volta, il Pd non ha più la certezza di scegliere un dopo Nardella e di sbarazzarsi degli avversari.

Soprattutto perché, tanto per cambiare, fra i dem non c’è una grande sintonia. Fino all’ultimo Cecilia Del Re, ex assessore all’urbanistica, ha tentato di cambiare le carte.Forte di un sondaggio che la vedeva nettamente in testa, si è rivolta pure a Eddy Schlein mostrandole 1500 cartoline spedite alla segreteria di via del Nazareno. Niente da fare: strada sbarrata e addio alle speranze.

Il Pd si poteva dire tranquillo dopo aver deciso di puntare sulla Sara Funaro? Nemmeno per idea, perché nel ginepraio di questa situazione, ecco intervenire l’immancabile Matteo Renzi che a Firenze conta non pochi amici. Prima di Nardella è stato lui il potente sindaco della città toscana ed è stato lui ad indicare l’uomo che oggi comanda il comune.

L’ex presidente del consiglio, ben lieto di entrare nella bagarre e di confondere le acque, ha pensato bene di proporre una donna dell’ Italia dei Valori rendendo ancora più caotica la situazione. Si chiama Stefania Saccardi, vice presidente della regione: insomma, una candidata di prestigio su cui nessuno potrebbe dir nulla.

Attenzione: non è finita qui. Vogliamo dimenticare i 5Stelle e l’onnipresente Giuseppe Conte, per due volte presidente del Consiglio? Assolutamente no: i grillini fanno sentire subito la loro voce presentando un proprio candidato, Tomaso Montanari, storico dell’arte e attuale rettore dell’università per stranieri a Siena. Nome altisonante, ma il democratico  Dario Nardella ha già deciso e tutti gli sforzi di creare il campo largo non riescono e l’operazione fallisce.

Una unica speranza rimane ai 5Stelle: un accordo con la sinistra-sinistra dei dem. Ma l’operazione ha pochissime possibilità di ottenere un responso favorevole. C’è chi con malizia sostiene a questo punto: se di primarie si vince, di primarie si può anche perdere.

I tempi ormai lontani di Elly candidata a sorpresa e outsider trionfante sono finiti nel cassetto e la rivoluzione voluta dal popolo e non dagli esponenti di spicco di via del Nazareno un ricordo tramontato.

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Bruno Tucci