Dopo il cosiddetto scandalo Boccia l’ormai ex ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano è finito sotto indagine della Procura di Roma. I reati ipotizzati, raccontano le agenzie, sono peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio. L’accusa che molti hanno fatto all’ex ministro in questi giorni, infatti, è che in un modo o nell’altro abbia coinvolto Maria Rosaria Boccia in attività alle quali l’ex quasi consigliera, non essendo stata nominata ufficialmente, non avrebbe dovuto prendere parte.
Ma cosa si intende per reato di peculato e rivelazione e diffusione di segreto d’ufficio?
Secondo il codice penale il reato di peculato è quando un “pubblico ufficiale o l’incaricato di un pubblico servizio, che, avendo per ragione del suo ufficio o servizio il possesso o comunque la disponibilità di denaro o di altra cosa mobile altrui, se ne appropria”.
Per diffusione di segreto d’ufficio, sempre secondo il codice penale, si intende quando “il pubblico ufficiale o la persona incaricata di un pubblico servizio, che, violando i doveri inerenti alle funzioni o al servizio, o comunque abusando della sua qualità, rivela notizie di ufficio, le quali debbano rimanere segrete, o ne agevola in qualsiasi modo la conoscenza”. Oppure quando il pubblico ufficiale “o la persona incaricata di un pubblico servizio, che, per procurare a sé o ad altri un indebito profitto patrimoniale, si avvale illegittimamente di notizie di ufficio”.