Per Eddy Schlein Sardegna amara: non comincia proprio nel migliore dei modi il 2025. Le è caduta addosso una grana di non poco conto. Alessandra Todde, la presidente della Sardegna, è stata dichiarata decaduta dal collegio di garanzia presso la Corte d’appello di Cagliari.
E’ vero, il provvedimento non è definitivo, si potrà presentare ricorso e aspettare tempi migliori. “Avrò ragione: per il momento andrò a vanti e continuerò a lavorare come se niente fosse accaduto”, afferma. Parole di circostanza, ma la botte è dura, in specie se si pensa che il motivo di tale provvedimento è sbalorditivo: inadempienza nelle spese elettorali.
La bomba ha colpito due obiettivi: la segretaria del Pd, appunto, e Giuseppe Conte che si è sempre vantato di essere stato lui a portare una sua pupilla al vertice della Regione. Era il febbraio del 2024: il risultato elettorale infiammò gli animi della sinistra perché era stato il campo largo a vincere ed a battere la destra meloniana. “Ne seguiranno altre di vittorie del genere”, commentarono. In effetti, il dato era proprio questo: uniti, non abbiamo rivali. La Schlein era al settimo cielo, l’avvocato del popolo non stava più nei panni per la felicità.
Campo largo in difficoltà
E’ tutto crollato? No, sarebbe ingeneroso parlare di un clamoroso fiasco e basta. Non c’è dubbio, però, che lo scivolone è di quelli che lasciano il segno. Ormai sarà difficile continuare a perorare il ritornello del campo largo. Eddy dovrà fare un passo indietro, oppure riconoscere che questa non è la verità assoluta per diventare un giorno maggioranza.
E’ caduto come un castello di carta il credo della sinistra unita, senza divisioni: uno per tutti, tutti per uno. Si avranno conseguenze negative? Nell’immediato, forse no. Si tenterà in tutti i modi di attutire il colpo: l’intrigo, infatti, si è verificato immediatamente dopo una lunga intervista che la Schlein aveva rilasciato a Capodanno. “Giorgia Meloni non ha più carte da giocare, è finita la sua ascesa e dovrà fare i conti con noi se sapremo mantenere un atteggiamento che non sia dispersivo”. Peggio di così, forse, non poteva andare.
Non vogliamo essere perfidi con la numero uno di via del Nazareno, però i numeri non si combattono, sono pietre miliari. E sono proprio le cifre a dimostrare che le parole di Elly non avevano e non hanno un fondamento. Durante un recentissimo programma di una tv che guarda solo da una parte, il giovane sondaggista di quella emittente aveva dovuto riconoscere che la luna di miele con gli italiani non era affatto finita e che Giorgia era ancora bene in sella da un punto di vista italiano e soprattutto europeo.
Si dovrà votare di nuovo in Sardegna?
Allora, delle due l’una: o la Schlein non conosce bene i numeri; oppure ha fatto un passo più lungo della gamba, senza verificare quali erano gli ultimi dati nelle mani di chi studia le statistiche.
Ora, si torna a parlare dell’ennesimo fiasco del campo largo proprio in un momento in cui la sinistra riteneva di essere vicina al ribaltone. Forse più infuriato della Schlein è Giuseppe Conte, perché la causa della provvisoria decadenza di Alessandra Todde è pesante: irregolarità nelle spese elettorali.
Uno schiaffo ai 5Stelle che della moralità sono paladini senza se e senza ma. Il presidente dei pentastellati continuerà ad avere i suoi dubbi e le sue perplessità sul campo largo, cioè su un’alleanza di cui sarebbe solo un cespuglio. “Siamo di sinistra, ma indipendenti”, continua a ripetere.
Che cosa significa? A lui non piace essere un secondo. Dopo essere stato per due volte presidente del consiglio ridursi a fare la ruota di scorta è chiedergli troppo. Come finirà? Ecco l’interrogativo. Si dovrà aspettare il risultato del ricorso annunciato dalla Todde. Se fosse confermata la decadenza si dovrebbe tornare alle urne e in quel caso i 5Stelle non saranno più i favoriti. Probabilmente.