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Politica italiana, vigilia di europee: difesa, migranti, porti, dietro le sparate di Schlein, Tajani, Salvini & C.

Politica italiana, alla ripresa dell’attività parlamentare, c’è qualcosa che potrebbe sembrare strana, ma non lo è affatto se analizziamo meglio la situazione.

Bisogna tener presente un fatto determinante: nel 2024, e cioè tra pochi mesi, si voterà per le europee. Con il sistema proporzionale. Non ci saranno alleanze che contano, inciuci di qualsiasi tipo.

Ogni partito dovrà mostrare la sua forza, il suo gradimento nei confronti degli elettori. Insomma, per dirla in parole semplici: tutti contro tutti.

E’ chiaro quindi che ogni mossa dovrà essere studiata con attenzione se si vogliono evitare scivoloni. Ed è per questo che i pareri degli uni e degli altri potranno apparire singolari. Il più eclatante di questi cambi di posizione è certamente quello di Elly Schlein che parlando ad un recente meeting a cui partecipavano molti
esponenti della sinistra ha detto in modo chiaro ed inequivocabile che gli aiuti agli ucraini dovrebbero avere uno stop.

Fine del due per cento del Pil alla difesa con una retromarcia che pochi si aspettavano.
Esultano naturalmente quelli che hanno sempre amato la svolta della segretaria dei dem, tanto è vero che l’Unità, a firma del suo direttore, apre il giornale con questa notizia.

“Negli ultimi mesi, i Dem sono stati sempre schiacciati sul versante militare e militarista. Con le parole della Schlein si chiede al partito una svolta di rotta, pacifista e da sempre in linea con le posizioni ideologiche della sinistra”.

E’ chiaro che il pensiero della numero uno di via del Nazareno non poteva passare sotto silenzio nel mondo della politica. Quella parte del partito che si dice riformista ma moderata insorge, primo fra tutti Lorenzo Guerini che pur evitando polemiche sostiene (senza se e senza ma) che bisogna ottemperare agli
impegni presi.

Una nuova spaccatura delmpartito? Forse si o forse no. Certamente il pensiero della Schlein qualche dubbio deve aver suscitato in coloro che hanno contestato fin dall’inizio la posizione di Elly. I quotidiani più vicini al governo mettono in risalto la notizia ed uno di questi apre il giornale con un titolo che non ha bisogno
di essere commentato: “La signora svizzera che infanga l’Italia”.

Ora, strumentalizzazioni politiche a parte, non si può negare che le parole della Schlein abbiano sbalordito chi non la pensa come lei. Però, se si vuole discutere senza essere obnubilati dalla politica, quel che ha
detto la segretaria dei dem riprende il discorso che abbiamo fatto all’inizio: la mossa è solo elettorale quando mancano ormai pochi mesi alle europee del 2024.

Più chiaramente, Elly ha voluto evitare che in vista delle elezioni qualche oltranzista del suo partito non sia
d’accordo con le scelte pro Ucraina e sottragga così qualche preferenza al Pd. A favore di chi? Naturalmente dei 5 Stelle che al proposito non hanno mai avuto incertezze. Si potrebbe replicare: i due partiti non sono stati insieme in qualche tornata elettorale? Si, ma alle europee ognuno voterà per conto proprio e quindi
le alleanze vanno a farsi benedire.

Non è solo nel Pd che nascono queste incomprensioni. Pure i due vice premier, Salvini e Tajani, non la pensano allo stesso modo sul problema dei migranti. Il ministro degli Esteri vorrebbe privatizzare i porti, il
suo collega delle infrastrutture non è assolutamente d’accordo quindi svanisce quella corrispondenza d’amorosi sensi che ha sempre unito la destra.

Come mai? Pure in questo si gioca sul voto europeo: “Mors tua, vita mea”. Guai a perdere peso nel proprio partito, piuttosto meglio innescare una polemica che potrebbe durare lospazio di un mattino. E’ la campagna elettorale, bellezza!

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