L'aborto non è un diritto: il convegno della Lega diventa un caso tra attacchi e smentite L'aborto non è un diritto: il convegno della Lega diventa un caso tra attacchi e smentite

L’aborto non è un diritto: il convegno della Lega diventa un caso tra attacchi e smentite

Sta diventando un caso quanto emerso ieri alla Camera durante il convegno organizzato dal Centro Studi Politici e Strategici “Machiavelli”, su aborto ed eutanasia, due temi delicati considerando che riguardano l’autodeterminazione delle persone. Nel corso dell’incontro è stata presentata la rivista Biopoetica, in cui si legge che “L’aborto è una soluzione pratica, non è sublimabile a diritto inalienabile: non è mai giusto“. Concetti e parole che hanno scatenato le reazioni di molti parlamentari, tra attacchi e smentite, a partire in questo ultimo caso da uno degli organizzatori dell’evento, il deputato della Lega Simone Billi.

“Quanto uscito oggi su alcuni mezzi stampa non rappresenta né la mia, né, tanto meno, la posizione del partito. La Lega, da sempre, si è battuta per la libertà di espressione delle donne e quanto riportato è falso. Personalmente credo nella libertà di scelta e, soprattutto, le donne vittime di violenza non possono essere utilizzate e strumentalizzate. Ribadisco ancora una volta che le donne devono poter decidere autonomamente. Io non ero presente al convegno e, se fossi stato presente, avrei sicuramente portato avanti le mie tesi“. Queste le parole di Billi.

Ravetto (Lega), “Saremo sempre per la libertà di scelta”

“Come Lega siamo e saremo sempre per la libertà di scelta, soprattutto su un tema personale come
l’aborto su cui sono proprio le donne ad avere l’ultima parola. E’ la linea del nostro partito, da sempre. Utilizzare temi seri come l’aborto, i diritti, il sostegno alle donne, il contrasto alla violenza per becera propaganda di parte è davvero stucchevole”. Lo dichiara la deputata della Lega e responsabile del dipartimento Pari opportunità del Partito, Laura Ravetto.

Le reazioni dell’opposizione

“L’obbrobrio della Lega: l’aborto non è un diritto e una gravidanza non desiderata è una responsabilità’ in capo alla donna. Come dire è colpa tua: arrangiati. In un colpo solo torniamo indietro di 100 anni. Dalla probabile candidatura di Vannacci non smentita con le sue posizioni aberranti dalla Lega, alle posizioni contro la 194, ecco il manifesto sui diritti del partito di Salvini per le Europee”, afferma la vicepresidente dei senatori del Pd Beatrice Lorenzin.

“Ancora una volta parole vergognose e lesive dei diritti delle donne. Portare questi contenuti dentro le Istituzioni è un fatto gravissimo. Billi è un deputato ma non conosce le leggi della nostra Repubblica: l’interruzione volontaria di gravidanza è un diritto sancito dalla legge”, scrive su X la deputata del Partito Democratico Michela Di
Biase. 

Aborto: Piccolotti, convegno ospitato dalla Lega un’aberrazione

“Ieri nei Palazzi della Camera dei Deputati è stato affermato – con la stessa naturalezza con cui si potrebbe parlare di giardinaggio – che le donne, differentemente dagli uomini, non dovrebbero essere libere di scegliere sul proprio corpo. E’ quello che hanno sostenuto gli organizzatori di un convegno sull’aborto ospitato dalla Lega affermando che l’interruzione di gravidanza sarebbe “un uso improprio della libertà e della responsabilità” e ancora che andrebbe riconosciuto al padre ‘un pari diritto decisionale’ rispetto alla madre”. Questa la reazione di Elisabetta Piccolotti dell’Alleanza Verdi Sinistra.

“Siamo oltre le note battaglie anti-abortiste – prosegue l’esponente rossoverde – basate sull’argomento del diritto alla
vita dell’embrione, perché queste argomentazioni portano direttamente a teorizzare che le donne abbiano diritti di libertà e di scelta sul proprio corpo di rango inferiore rispetto a quelli che hanno gli uomini. Siamo di fronte a movimenti che teorizzano che il padre sia padrone del corpo e della vita di una donna in stato di gravidanza. possiamo solo immaginare cosa succederebbe se fossero scritte norme ispirate a questi principi: avremo drammi enormi, conflitti insanabili, donne costrette a morire per una gravidanza pericolosa dalla decisione di un uomo che resterebbe vivo”.

“Un’aberrazione, una posizione inaccettabile – conclude – che dovrebbe essere respinta nell’ambito delle barbarie del passato di cui ci siamo liberati grazie al femminismo molti decenni fa. Ci aspettiamo che tutte le donne della destra prendano le distanze dal loro collega della Lega Billi e che lo faccia al più presto anche la Presidente del consiglio Meloni”.

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