“La filiazione è un diritto universale e individuale”. Così Alessandra Mussolini si erge a paladina dei figli delle famiglie arcobaleno, ancora una volta in totale antitesi al proprio passato politico e al suo stesso partito. E lo fa con un emendamento alla relazione della commissione Libertà civili del Parlamento europeo sui diritti fondamentali.
In sostanza l’attuale vicecapo delegazione degli europarlamentari di Forza Italia, chiede che: “Gli Stati membri registrino gli atti di nascita indipendentemente dal modo in cui il figlio è stato concepito o è nato e dal tipo di famiglia da cui proviene, sia esso figlio di un genitore unico, di una coppia di fatto, di una coppia sposata ivi compreso il figlio con due genitori dello stesso sesso o adottato a livello internazionale in uno Stato membro da uno o due genitori”.
Eppure, sono trascorsi solo sei anni da quando Alessandra Mussolini, rispondendo a Vladimir Luxuria, affermava: “Meglio fascista che frocio”.
Alessandra Mussolini, già a sinistra col Ddl Zan
Per Alessandra Mussolini, molte volte parlamentare con il Movimento Sociale Italiano, Alleanza Nazionale e oggi eurodeputata di Forza Italia, dopo quasi 30 anni da politica di destra, lo slancio a sinistra è cominciato già ad aprile 2021 quando si è professata a favore del mai approvato ddl Zan contro l’omotransfobia.
“Sono una ragazza di sinistra”, confessava dopo aver temporaneamente lasciato la politica, salvo poi tornare a sedere sugli scranni dell’europarlamento a novembre 2022, in sostituzione di Antonio Tajani, quindi con Forza Italia.
Ma a chi le fa notare la posizione in antitesi al suo stesso partito politico, Mussolini risponde assertiva: “Dalla sua nascita Forza Italia è sempre stato un partito laico, libertario e garantista. Quindi, ci possono essere vari componenti da una parte e dall’altra, ma io credo che la difesa dei minori sia sacrosanta. Il bambino, quando nasce, è un individuo che va garantito nei diritti. Non può derivare il diritto del minore dal tipo di famiglia, questo sarebbe ingiusto e gravissimo”. Chapeau.
Alessandra Mussolini: “L’utero è nostro, non è di diritto pubblico”
Di più, Alessandra Mussolini, apre anche alla gestazione per altri: “L’utero della donna non è di diritto pubblico è un organo nostro, privato, personale, del nostro corpo. Il diritto può solo lambire l’isola della famiglia. Non possiamo inserirci troppo in quello che è il nucleo familiare, i bambini devono essere difesi da tutto e da tutti” ha dichiarato.
Quindi, rispondendo a una domanda sulla compatibilità della sue posizioni sulle famiglie arcobaleno rispetto alle politiche del governo guidato da Giorgia Meloni, Mussolini ha aggiunto: “Noi siamo in Europa e l’Europa funge proprio da sprone, da stimolo”.