Perché Osama Almasri, accusato di crimini contro l’umanità dalla Corte Penale Internazionale (CPI), è stato liberato e riportato in Libia? Questa è la domanda che scuote le opposizioni italiane alla Camera, che chiedono spiegazioni alla premier Giorgia Meloni. La CPI ha emesso un mandato di arresto contro Almasri e ha richiesto chiarimenti all’Italia sul rilascio: “Il 21 gennaio, senza preavviso o consultazione con la Corte, Almasri sarebbe stato rilasciato e riportato in Libia”.
I leader di Alleanza Verdi e Sinistra (Avs), Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, insieme alla segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, hanno chiesto alla premier di riferire in Parlamento. Francesco Boccia (PD) ha criticato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, definendo umilianti le immagini di Almasri accolto in trionfo in Libia: “È inaccettabile che un criminale venga riportato con un aereo dell’aeronautica italiana”.
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi terrà un’informativa parlamentare la prossima settimana. Intanto, a Bruxelles, un portavoce della Commissione UE ha ricordato l’obbligo degli Stati membri di collaborare con la CPI. Matteo Renzi ha sottolineato l’incoerenza del governo: “Meloni prometteva di combattere i trafficanti, ma ha permesso il rientro di un criminale su un aereo dei Servizi”.
Le vittime di torture nel lager di Mitiga, diretto da Almasri, si sono dichiarate “attonite”. L’ONG Mediterranea ha denunciato il rapporto tra l’Europa e la Libia: “L’Italia finanzia chi commette atrocità”.
Fratoianni ha accusato Nordio di aver mentito: “Ha diffuso una nota mentre Almasri veniva riportato in Libia”. Secondo ricostruzioni, l’arresto di Almasri è scattato in Germania, dopo un alert internazionale, ma è stato rapidamente rilasciato e riportato in patria.