Ambiente, Gasparri: nuove regole Ue vanno a danneggiare gli imprenditori del mare afferma il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri che continua;
“Faccio un esempio: se un pescatore, prima di queste decisioni, ha comprato un peschereccio ritenendo di poter fare questo tipo di investimento in base a regole europee vigenti, ora si troverà magari con un mutuo o con dei pagamenti da effettuare, a cui però non può più fare fronte perché non potrà più pescare.
Poi sulla nostra tavola arriverà invece un pesce importato da un Paese dove le regole sono più elastiche.
Quindi noi in questo modo facciamo fallire il pescatore italiano e ci mangiamo il pesce importato e pescato con regole che in Europa non ci sono.
“È chiaro che bisognerebbe applicare regole più ragionevoli”, dice ancora Gasparri che precisa:
“Noi vogliamo un mondo meno inquinato e con meno emissioni di Co2, ma non vogliamo dover cambiare, entro 5 anni, un’automobile con una macchina elettrica.
Non possiamo adeguare le nostre case da un giorno all’altro se non ci sono incentivi.
Il traguardo ambientale quindi si deve raggiungere con tempi ragionevoli e incentivi adeguati.
Calcolando che l’inquinamento emesso dall’Europa è circa il 7% di quello mondiale e quello dei nostri autoveicoli è l’1% mondiale.
Noi mettiamo in difficoltà cittadini e aziende con regole assurde mentre i cinesi, gli indiani ed altri che inquinano molto più di noi e devastano il pianeta sono impuniti”. Conclude Gasparri
Il 12 luglio il Parlamento europeo “ha approvato a maggioranza la legge sul ripristino della natura (Nature restoration law).
Per Coldiretti Impresapesca le nuove norme Ue sulla pesca faranno sparire dalle tavole un pesce italiano su tre e il divieto della pesca strascico va a colpire il settore più produttivo della Flotta Italia. aprendo la strada all’invasione di prodotto dall’estero e cancellando dai menu italiani i piatti più noti.
Il piano d’azione presentato dal Commissario europeo alla Pesca e all’Ambiente Virginijus Sinkevicius, con l’obiettivo di essere presto tradotto in una direttiva o in un regolamento vincolanti per gli Stati membri, va a penalizzare gravemente – spiega Coldiretti Impresapesca – le marinerie tricolori e gli stessi consumi di pesce, un prodotto tra i più importanti della dieta mediterranea.
Per questo venerdì 14 luglio la Coldiretti Impresapesa, sul molo del porto di San Benedetto del Tronto, ha apparecchiato una grande tavola con i piatti preparati dai pescatori-cuochi a cui si dovrà dire addio. Se passeranno le proposte Ue di riassetto del settore che limiteranno notevolmente la disponibilità di molti prodotti sino ad oggi presenti nei menu.
Sono a rischio piatti tipici della tradizione nazionale -sottolinea Coldiretti Impresapesca
Per esempio, il brodetto con pesci di pesca d’altura (tracina, scorfano, calamaro, palombo, razza), frittura di paranza (calamari, triglie, naselli, sogliole, gamberi), moscardini lessi con le patate, calamari ripieni con interiora al forno e brodo di gallinella o torpedine con stracciatella o seppie ripiene al forno.
Non solo le nostre tavole saranno impoverite ma anche intere famiglie che vivono di pesca.
Sono infatti quasi tremila i pescherecci italiani che saranno “affondati”- sottolinea Coldiretti Impresapesca – dalle nuove linee europee che prevedono la scomparsa del sistema a strascico, il quale rappresenta in termini di produzione ben il 35% del pescato nazionale, operando di media non più di 130 giorni all’anno, secondo l’analisi di Coldiretti Impresapesca.
Le nuove linee UE prevedono anche la restrizione delle aree di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali, con scadenze ravvicinate nel 2024, 2027 per concludersi nel 2030, con un impatto devastante sull’economia sull’occupazione e sui consumi affermano ancora da Coldiretti Impresapesca
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