La Spagna critica l’Italia sull’aborto dopo la decisione di far entrare nei consultori le associazioni anti-abortiste. “Consentire pressioni organizzate contro le donne che vogliono interrompere una gravidanza significa minare un diritto riconosciuto dalla legge. È la strategia dell’estrema destra: minacciare per togliere diritti, per frenare la parità tra donne e uomini”. A scriverlo su X è Ana Redondo, la ministra spagnola per le Pari Opportunità. La Redondo ha commentato così la notizia del coinvolgimento nei consultori di realtà del terzo settore che sostengono la maternità.
E la replica della Meloni non si è fatta attendere. La premier, prima di recarsi al ricevimento del re Filippo dei Belgi a Bruxelles, all’Ansa ha detto: “Varie volte ho ascoltato ministri stranieri che parlano di questioni interne italiane senza conoscerne i fatti. Normalmente quando si è ignoranti su un tema si deve avere almeno la buona creanza di non dare lezioni”. Interviene anche la ministra Roccella: “Suggerisco ai rappresentanti di altri Paesi di basare le proprie opinioni sulla lettura dei testi e non sulla propaganda della sinistra italiana, che si dichiara paladina della legge 194 ma non ne conosce il contenuto o fa finta di non conoscerlo, dal momento che contesta un emendamento che non fa altro che riprodurre alla lettera un articolo della legge sull’aborto in vigore da 46 anni. Leggi, emendamenti e relazioni ministeriali al Parlamento sono a disposizione di chiunque voglia consultarli prima di esternare, per evitare di farlo senza cognizione di causa”.
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