Il decreto Milleproroghe è legge, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, tuttavia, ha accompagnato la firma sull’atto di promulgazione con più di una riserva. Il tema, il nodo, è sempre lo stesso: le concessioni balneari, visto che, a dispetto delle ingiunzioni europee per una definitiva messa a concorrenza, il governo ha disposto un’ulteriore proroga per la revisione della materia.
Balneari, il cartellino giallo di Mattarella
Sulle concessioni demaniali “è evidente che i profili di incompatibilità con il diritto europeo e con decisioni giurisdizionali accrescono l’incertezza del quadro normativo e rendono indispensabili, a breve, ulteriori iniziative di governo e Parlamento”. scrive Mattarella nella lettera ai presidenti delle Camere.
E rileva “una copertura finanziaria insufficiente in proiezione temporale che, al fine di assicurare il pieno rispetto dell’art. 81 della Costituzione, dovrà essere integrata con il primo provvedimento legislativo utile”.
Balneari: milleproroghe è legge ma “Garantire la certezza del diritto”
Per il capo dello Stato, “sarà infatti necessario assicurare l’applicazione delle regole della concorrenza e la tutela dei diritti di tutti gli imprenditori coinvolti, in conformità con il diritto dell’Unione, nonché garantire la certezza del diritto e l’uniforme applicazione della legge nei confronti dei soggetti pubblici e privati che operano in tale ambito”.
Quindi prosegue: “Rilevo, infine, che l’articolo 1-bis, commi 1-6, come si evince dalle quantificazioni della stessa relazione tecnica, reca una copertura finanziaria insufficiente in proiezione temporale che, al fine di assicurare il pieno rispetto dell’articolo 81 della Costituzione, dovrà essere integrata con il primo provvedimento legislativo utile”. Per i balneari, che il milleproroghe sia diventato legge, è solo l’inizio di un percorso ancora non ben definito.