C’è un reale rischio di tracollo per il bonus edilizio. D’ora in avanti non potrà più essere utilizzata l’opzione dello sconto in fattura. Stessa storia per la cessione del credito. La detrazione fiscale resta l’unica opzione possibile. Lo prevede una bozza del decreto legge sulla cessione dei crediti d’imposta sugli incentivi fiscali approvata dal Consiglio dei ministri. Dall’entrata in vigore del decreto, per i vari interventi edilizi (dalle ristrutturazioni all’efficienza energetica, dalle facciate alle colonnine) “non è consentito l’utilizzo” delle due opzioni previste al posto delle detrazioni fiscali, ovvero cessione e sconto.
La possibilità di ricorrere a sconto in fattura e cessione del credito resta invece per chi, “in data antecedente all’entrata in vigore” del decreto, abbia presentato – per interventi diversi da quelli effettuati dai condomini – la Cila (ossia la Comunicazione di inizio lavori asseverata). Nel caso di interventi effettuati dai condomini, oltre alla Cila, deve risultare adottata la delibera assembleare che ha approvato l’esecuzione dei lavori. Infine per gli interventi comportanti demolizione e ricostruzione degli edifici deve essere stata presentata l’istanza per l’acquisizione del titolo abitativo. Allo stesso tempo, per i crediti già esistenti non sarà più consentito l’acquisto da parte delle pubbliche amministrazioni, per evitare la formazione di nuovo debito pubblico.
Dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri, l’Ance, l’associazione dei costruttori, lancia l’allarme: “Se, come sembra in queste ore, il Governo bloccherà per sempre la cessione di nuovi crediti da bonus senza aver individuato prima una soluzione per sbloccare quelli in corso vorrà dire che si è deciso di affossare famiglie e imprese in nome di non si sa quale ragion di Stato”. A scriverlo è la presidente Federica Brancaccio in un post su Facebook.
Il ministro Giorgetti parla di “misure per fermare una politica scellerata”. Tensioni con Forza Italia prima dell’approvazione della norma. Il partito fondato da Berlusconi aveva spalleggiato l’Ance, in particolare sullo stop alla cessione dei crediti fiscali già “in pancia” agli enti locali. I berlusconiani si erano trovati a far sponda con M5s e Pd che hanno parlato di “confusione totale” del governo. La frattura è stata poi ricomposta in Consiglio dei ministri. Tajani ha spiegato il cambio di linea di Forza Italia: “Siamo intervenuti perché c’era stata una lievitazione dei crediti…ahimè nel governo precedente era mancata una pianificazione e si è lasciato lievitare il numero dei crediti che era fuori controllo”. Questo renderebbe il rischio tracollo dei bonus edilizio una certezza.
M5s, il partito che approvò con molta convinzione la norma, chiede al Governo di ripensarci. Il leader Giuseppe Conte, in un post scrive: “A quello che apprendiamo il Governo in questi minuti sta approvando in Consiglio dei Ministri un decreto legge che cancella lo sconto in fattura e la cessione dei crediti d’imposta legati al Superbonus e agli altri bonus edilizi. Non è tanto l’affossamento di una misura ideata dal M5S a preoccuparci, ma il colpo letale al settore dell’edilizia, che negli ultimi due anni ha dato un contributo fondamentale alla crescita record del Pil. Qui si gioca sulla pelle di lavoratori e famiglie e si mette a repentaglio il futuro di almeno 25 mila aziende dell’edilizia, 130 mila posti di lavoro”.
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