Buferone Cinquestelle. Conte al muro dopo il flop elettorale (9,9% alle Europee, minimo storico per M5S). Spuntano, bellicose, le correnti. I big della prima ora alimentano cordate attorno a nomi come Fico, Raggi e Toninelli. Beppe Grillo lo ha sbertucciato nel suo ultimo show (“Giuseppe Conte ha vaporizzato il Movimento 5 Stelle”). Piove di tutto: maldicenze, faide, coltelli. Scenari di dissoluzione ma anche speranze di ricostruzione.
Lotte di gruppo e lotte personali. E venerdì 28 giugno Di Battista riunirà un po’ di militanti ex M5S a Roma, a pochi passi dal senato, in Piazza delle 5 Lune, per un evento sulla Palestina. Nel contempo Dibba cerca di rimettere in piedi il Movimento. Danilo Della Valle, suo fedelissimo, è stato eletto al Parlamento Europeo nel Sud, fregando Maurizio Sibilio, amico e collega di Conte. Sui social imperversa intanto l’ex ministro Toninelli che non si risparmia: “Conte non scalda, non è adatto a fare il leader”.
Quattro “ortodossi” fanno a gara a sparare contro il povero leader grillino: Luigi Di Maio non ha mai perdonato Conte per averlo buttato fuori dal M5S; Davide Casaleggio ha ancora il dente avvelenato dopo lo scontro sull’utilizzo di Rousseau ed ha decretato il time out. Insomma la fiducia è finita. E che dire dell’ex sindaca Virginia Raggi? Certo, fa ancora parte del movimento ma trama insieme alla associazione di Di Battista.
Nel caos si è inserito l’ex ministro Danilo Toninelli che, parlando di se in terza persona, ha detto: “Prenditi Danilo per una web Tv del movimento, ti porta un botto di soldi”. Strepitoso auto elogio dell’ex senatore pentastellato che chiede un ritorno alle origini e invoca un “vaffa per chi non si identifica”. E poi: “Danilo ha milioni di visualizzazioni, fa contro informazione ti intervista scienziati e parlamentari”. Implacabile contro il nuovo corso contiamo. Il “labbro di Soresina (Cr)” non perdona.
Alessandro Di Battista è impegnato a raccogliere le ultime firme per presentare in parlamento la legge di iniziativa popolare che chiede all’Italia di riconoscere lo Stato di Palestina. Di Battista ha spiegato sui social che “le leggi di Iniziativa popolare sono un meraviglioso esempio di democrazia e i parlamentari dovrebbero essere obbligati a discuterne. In un momento drammatico per le democrazie occidentali raccogliere decine di migliaia di firme certificate è un segnale importante. Ringrazio con tutto il cuore i volontari che hanno permesso tutto questo. Consegneremo le firme in senato venerdì 28 giugno. L’appuntamento è alle 13 in Piazza Vidoni”. L’annuncio di Di Battista arriva all’indomani dell’annuncio di Cuba di voler sostenere il Sud Africa nel processo contro Israele, avviato alla Corte Internazionale di Giustizia.
Nuovo intervento sul blog del garante del M5S che se la prende con i “piffera” e i “centomila odiosissimi e cattivissimi Altri me” in una riflessione densa di rimandi da interpretare. Grillo ha aggiunto: “Da quando mi vedo negli Altri non mi sopporto più. Ogni Altro mi mostra un me che mi è estraneo e detestabile. Così ho scoperto l’esistenza di un altro me”. Frasi che fanno intuire nuove turbolenze in arrivo.
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