Bocciata alla Camera la risoluzione di maggioranza sullo scostamento di bilancio. Il testo è stato bocciato con 195 sì, 105 astensioni e 19 no. Era necessaria la maggioranza assoluta dei componenti dell’Aula, ma 25 deputati risultano assenti.
L’esito del voto è stato proclamato dal vicepresidente Fabio Rampelli ma inizialmente nessuno aveva compreso che la bocciatura di quella risoluzione, per la quale è richiesta una maggioranza qualificata, determinasse l’impossibilità di votare le risoluzioni sul Def.
Dopo quasi un minuto di incertezza è partito l’applauso dell’opposizione.
Perché fosse approvata, la risoluzione sullo scostamento di bilancio alla Camera doveva passare con almeno 201 voti a favore, obiettivo che la maggioranza ha mancato per sei voti. A favore hanno votato i deputati della maggioranza, si sono astenuti quelli di Pd e M5S mentre contro hanno votato quelli di Avs e del Terzo Polo.
Dopo qualche secondo di incertezza, l’opposizione è esplosa in un applauso. La seduta è ora sospesa: la mancata approvazione della risoluzione sullo scostamento di bilancio non consente infatti di procedere al voto delle risoluzioni sul Def.
“Nessun problema politico, è che i deputati o non sanno o non si rendono conto”, ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
“La maggioranza ha fallito. Gli italiani non si meritano questo spettacolo indecoroso di questa maggioranza”, ha affermato nell’Aula di Montecitorio Chiara Braga, capogruppo del Pd.
“E’ inesperienza, non c’è dietro alcun segnale politico”, ha ribadito Maurizio Lupi (NM), commentando in Transatlantico la mancanza della maggioranza assoluta. “Con il taglio del numero dei parlamentari il numero dei parlamentari in missione perché impegnati al governo incide maggiormente, specie quando ci sono voti con maggioranze qualificate. Per fortuna il problema si risolve ma occorre convocare un nuovo Consiglio di ministri, che approvi una nuova relazione con un nuovo scostamento diverso anche solo di un euro. Il problema che questo scostamento serviva a tagliare il cuneo fiscale sin da maggio”.
“Siete degli incapaci: dite ai percettori di reddito di cittadinanza di andare a lavorare – ha detto in Aula Francesco Silvestri di M5S – Ma veniteci voi a lavorare. Il presidente Meloni vada subito al Quirinale a farsi guidare. State creando una instabilità finanziaria che non possiamo permetterci”.
La conferenza dei capigruppo della Camera è immediatamente convocata. E’ stata dunque accolta la richiesta avanzata da parte di tutti i gruppi per un momento di riflessione dopo la bocciatura.
L’aula del Senato ha approvato con 110 voti favorevoli, 59 contrari e 4 astensioni la risoluzione sul Documento di economia e finanza proposta dai gruppi di maggioranza (FdI, FI, Lega, Civici d’Italia).
Via libera – con 115 sì, 29 no e 29 astenuti – anche alla risoluzione sullo scostamento di bilancio per cui è richiesto il voto a maggioranza assoluta dei componenti. Sono di fatto precluse le altre due risoluzioni delle opposizioni e proposte, separatamente, da Pd-M5s e Avs e dal Terzo polo.
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