C’è l’aggravante per chi protesta contro Tav e Ponte sullo Stretto: cosa prevede l’emendamento della Lega

E’ stata introdotta un’aggravante per coloro che utilizzano violenza o minaccia per opporsi a un pubblico ufficiale con l’intento di impedire la realizzazione di un’opera pubblica o un’infrastruttura strategica come nel caso della Tav e del ponte sullo stretto. La misura, proposta dalla Lega come emendamento al ddl sicurezza, ha ottenuto il via libera in commissione alla Camera. Dopo una riformulazione che ne ha mitigato parzialmente l’effetto, l’emendamento è stato sottoscritto anche da Fratelli d’Italia (FdI) e Forza Italia.

Reazioni delle opposizioni

Le opposizioni hanno duramente criticato la misura. Matteo Mauri del Partito Democratico (PD) ha definito l’aggravante “un giro di vite liberticida senza precedenti”, mentre Valentina D’Orso del Movimento 5 Stelle ha sarcasticamente chiesto se l’aggravante consista nel non condividere la visione del governo. Anche la Confederazione Generale Italiana del Lavoro (CGIL) ha espresso preoccupazione per la direzione antidemocratica presa con queste nuove norme. Riccardo Magi di +Europa ha criticato la logica dietro l’emendamento, affermando che si fa “il processo alle intenzioni”, definendolo un modo assurdo e incostituzionale di legiferare.

Difesa della norma da parte del Governo

Il governo ha difeso la norma, con il sottosegretario all’Interno Nicola Molteni che ha sottolineato come non si sanzioni il dissenso ma la violenza e la minaccia. Matteo Salvini, leader della Lega, ha esultato per l’inserimento del raddoppio delle spese legali fino a 10.000 euro per le forze dell’ordine indagate per fatti inerenti al servizio, descrivendo questo come un “risultato storico”. Questa norma prevede uno stanziamento di 860.000 euro annui dal 2024.

C’è l’aggravante per chi protesta contro Tav e Ponte sullo Stretto: cosa prevede l’emendamento della Lega (foto ANSA) – Blitz quotidiano

Altri elementi del ddl sicurezza

Un emendamento del governo prevede una stretta sulla cannabis light, in particolare sull’uso di immagini o disegni che riproducano la pianta di canapa a fini pubblicitari. Questo emendamento, proposto dal capogruppo della Lega in commissione Igor Iezzi, è stato per ora accantonato, ma la determinazione del governo su una linea dura è evidente.

Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ha ribadito che la posizione del governo è quella di non considerare la cannabis light come un elemento ricreativo in nessuna forma, rispondendo alle perplessità della filiera del settore.

 

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Filippo Limoncelli