Chiara Colosimo è stata eletta presidente Antimafia. La candidata di Fratelli d’Italia è stata eletta col solo voto della maggioranza, perché le opposizioni hanno abbandonato l’Aula della Commissione. Sulla scelta della Colosimo Pd, M5s e Alleanza Verdi-Sinistra avevano espresso la loro contrarietà. La Colosimo ha ricevuto 29 voti a favore, al netto di una sola assenza tra le fila della maggioranza. Al raggiungimento del quorum, i parlamentari hanno salutato l’elezione con un lungo applauso.
La deputata di Fratelli d’Italia, 37 anni il prossimo 2 giugno, è cresciuta alla Balduina (zona nord di Roma) e a 17 anni, tra i banchi di scuola, ha iniziato a interessarsi alla politica. Subito si è avvicinata ad Azione Studentesca e ha iniziato a lavorare nella sezione della Garbatella, diventandone segretario giovanile nel 2008. Da quel momento inizia il rapporto con la Meloni, che non si interromperà più. Il percorso compiuto dalla due è simile.
La Colosimo è stata presidente regionale della Giovane Italia, nel 2010 è stata eletta consigliera regionale del Lazio, dove ha avuto il difficile compito di riportare ordine dopo lo scandalo della rimborsopoli esploso con Franco Fiorito, ha aderito subito a Fratelli d’Italia e attualmente è la leader dell’opposizione di centrodestra in Regione. Eletta in Parlamento, dovrà dimettersi da consigliera regionale.
La trasmissione “Report” ha indicato la Colosimo come “vicina” a Luigi Ciavardini, l’ex estremista nero dei Nar, condannato a 30 anni per la strage di Bologna, a 13 anni per l’omicidio del poliziotto Francesco Evangelista e a 10 anni per quello del giudice Mario Amato. Un’indicazione contro la quale erano insorte anche le famiglie delle vittime di mafia che avevano lanciato un appello alle forze politiche a non votarla. “Si sta parlando di un evento di tanti anni fa al quale avevano partecipato anche altri politici, c’erano tantissime persone, perché solo lei deve essere presa di mira?”, osservano esponenti di FdI riferendosi alla foto pubblicata da “Report” in cui si vede la parlamentare seduta attorno a un tavolo con Ciavardini.