Per Cospito al 41bis, allarme anarchia. Proteste in piazza e nelle Università. Scontro anche in Parlamento, nei talk show, sui giornali.
La decisione del ministro della Giustizia Carlo Nordio (comunicata giovedì 9 febbraio) di mantenere l’anarchico Alfredo Cospito, 55 anni, al 41 bis per evitare che il detenuto possa comunicare con l’esterno, ha alimentato il polverone in corso. Secca la motivazione del ministro Nordio: ”È sano e lucido, è pericoloso, si è ammalato da solo”. Sono ripresi cortei e manifestazioni. Stato di allerta a Roma, Milano e Napoli.
Chi conosce Carlo Nordio garantisce che la sua decisione deve essergli pesata. Quello che pensa dell’art 41 bis, Nordio lo aveva chiaramente scritto quando ancora faceva il magistrato. Aveva definito il carcere duro “una sorta di isolamento mortuario, peggio della castrazione chimica”.
Molte naturalmente le critiche perché il ministro della Giustizia sapeva di essere l’unico a poter cambiare la natura del problema che Cospito rappresenta ma – dicono- non se l’è sentita: “Non voleva il sacrificio della sua carriera ministeriale agli esordi.”
Va precisato che la decisione di fatto rimanda la palla al campo giudiziario e giustifica il diniego ai pareri – espressi in modo convergente – sia dalla procura nazionale antimafia che da quella generale. A giocare contro Cospito è stato il suo significativo curriculum criminale, la sua influenza ideologica e la sua sfida alle istituzioni, con uno sciopero della fame che ha reso la sua protesta tanto notiziabile quanto irricevibile da tutta la politica. Ora l’ultimo atto spetta alla Cassazione che si pronuncerà il 24 febbraio.
Alcune decine di studenti hanno occupato la sede dell’Orientale di Napoli in solidarietà con l’anarchico. Hanno tenuto una assemblea e esposto uno striscione con la scritta “Orientale occupato- contro il 41 bis. Alfredo libero”.
Ha fatto rumore la lite Bocchino – Cacciari su La7. Il filosofo e l’ex parlamentare del PDL hanno discusso violentemente. Bocchino ha difeso il provvedimento, il filosofo invece lo ha definito folle. Ha detto Cacciari: ”C’è una cosa ridicola se non tragica: l’idea che un anarchico dal carcere possa dirigere le cellule anarchiche all’esterno; significa essere totalmente idioti o ignoranti. Dunque il provvedimento è assolutamente immotivato e irragionevole“.
Tranciante come al solito Travaglio: ”Il PD aveva un rigore a porta vuota, poi si è scoperto che avevano parlato con i boss”.
Alfredo Cospito, anarchico-insurrezionalista, è detenuto per vari reati: la gambizzaziome di un dirigente dell’Ansaldo, la spedizione di pacchi bomba, un attentato (fallito) contro la Scuola Allievi di Fossano.
Dal 4 maggio 2022, per decisione del ministro Marta Cartabia (governo Draghi) è al 41 bis per 4 anni. Dal 20 ottobre è in sciopero della fame e per lui si è mobilitata la galassia anarchica anche con attentati.
Il 12 gennaio quattro deputati del Pd di un certo calibro, tra cui un ex ministro della Giustizia, sono andati a visitarlo nel carcere di Sassari dove era detenuto in una cella (singola) accanto a celle di mafiosi e camorristi.
Il vice di Nordio, il sottosegretario Andrea Dalmastro, ricevuta la relazione del vituperato incontro, l’ha portata a conoscenza del compagno di partito Giovanni Donzelli (coordinatore di Fratelli d’Italia e vice presidente del Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica).
Donzelli il 31 gennaio è intervenuto alla Camera e ha attaccato pesantemente i dem come fiancheggiatori di anarchia, terrorismo e crimine organizzato. Apriti cielo! È insorto il Pd, ha fatto muro la maggioranza. E Cospito è stato trasferito nel carcere milanese di Opera.
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