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Covid, Gasparri: Cina non si lamenti ma paghi per sue responsabilità

La Cina non si lamenti ma paghi per le sue responsabilità”, commenta il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri che definisce “Temeraria e provocatoria l’ira cinese per le misure di controllo in materia di Covid che sono state decise da tanti Paesi occidentali”.

“La Cina non solo si dovrebbe scusare invece di protestare- continua Gasparri-, ma dovrebbe risarcire tutti gli Stati del mondo per i danni che ha causato.”

Incapacità di gestire le politiche sanitarie

“I cinesi sono all’origine di questa tragedia che ha devastato il mondo– continua il senatore di Forza ItaliaLa loro incapacità di gestire le politiche sanitarie e la loro irresponsabilità nel far proliferare focolai di infezione ha causato all’intero pianeta danni giganteschi, con una quantità infinita di vittime e costi incommensurabili.

Ora l’emergenza Covid si ripropone in Cina perché in quel Paese hanno adottato vaccini inadeguati, perché hanno sbagliato qualsiasi intervento e qualsiasi approccio al tema.

Non credo che dietro questa situazione ci sia un complotto mondiale, come qualche mente confusa sostiene.

Ma penso che l’irresponsabilità dei cinesi dovrebbe portare a durissime sanzioni nei confronti della dittatura comunista, che danneggia il mondo e opprime  il proprio popolo.

La Cina non si deve lamentare, deve pagare per le proprie responsabilità”.

Cina bomba biologica

Continua Gasparri: “Ha detto bene il professor Bassetti: la Cina è una bomba biologica.

Denunciammo, fin dall’inizio dell’emergenza Covid, il comportamento delle autorità cinesi. Dicemmo che alla Cina andrebbe chiesto un risarcimento per i danni che ha causato all’intero Pianeta per la diffusione dell’epidemia di Covid.

Nessuno ha mosso un dito. Tutti si inginocchiano di fronte al dittatore comunista cinese.

La Cina è una minaccia sotto vari profili. E’ la parte del mondo che inquina di più, che sfrutta il lavoro dei propri cittadini, che nega ogni diritto e che sotto il profilo sanitario tiene una condotta irresponsabile che ha causato danni giganteschi a tutto il mondo.

Ora questa emergenza si ripropone dalla Cina.

Il nostro governo farà bene ad assumere un atteggiamento di grande cautela.

Forza Italia ha sempre sostenuto le campagne vaccinali e le politiche di precauzione. Anche subendo delle ingiuste critiche quando ha invocato quella fermezza che, oggi, tutti scoprono essere necessaria.

Ma al di là delle iniziative, che assumeremo sul fronte interno per tutelare la salute dei nostri cittadini, dobbiamo ricordarci delle gravi responsabilità della Cina.” Conclude il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri.

Il piano europeo sui controlli dei passeggeri dalla Cina

Per prevenire una nuova forte ondata di pandemia, è stato approvato dall’Unione europea un piano che prevede restrizioni per i passeggeri in arrivo dalla Cina.

Il meccanismo integrato europeo per la risposta alle crisi (Ipcr), che si è  riunito ieri 4 gennaio a Bruxelles, ha “fortemente incoraggiato” gli Stati membri dell’Ue a introdurre controlli per i viaggiatori in arrivo dalla Cina e a richiedere un test negativo per il Covid-19 da fare non più di 48 ore prima della partenza per l’Europa.

Bruxelles ha spinto affinche’ tutti i Paesi concordassero una serie uniforme di misure per far fronte alla situazione.

La Cina si prepara a revocare molte restrizioni

La mossa dell’Ue arriva mentre la Cina si prepara a revocare, questo fine settimana, la maggior parte delle restrizioni rimaste su quarantena e test per i viaggiatori in entrata nel Paese.

La decisione cinese rappresenta una brusca inversione di tendenza da parte di Pechino sulla sua politica zero-Covid durata tre anni.

L’Ue rivaluterà la situazione e rivedrà le misure entro metà gennaio tenendo conto dei dati condivisi dalla Cina, ha detto il Consiglio.

I provvedimenti degli Stati Uniti

Anche gli Stati Uniti sono corsi ai ripari. La scorsa settimana hanno deciso di richiedere un test negativo per il Covid-19 alle persone in arrivo da Cina, Hong Kong e Macao.

Preoccupazioni per la mancanza di dati da Pechino

I funzionari dell’Oms, intanto, hanno affermato che la Cina potrebbe non aver comunicato il numero reale di morti per Covid-19 nel Paese. Ci sono state preoccupazioni per la mancanza di dati da Pechino sulla situazione Covid nelle ultime due settimane.

La reazione della Cina

Nei giorni scorsi Pechino ha minacciato contromisure  a quelle che ha definito  definisce “pratiche eccessive” e “inaccettabili” riferendosi ai test per i viaggiatori provenienti dalla Cina mandando un segnale chiaro di insofferenza rispetto alle restrizioni imposte ai viaggiatori cinesi.

Cosa sta facendo l’Italia

Il Ministro della Salute, Orazio Schillaci, già il 28 dicembre ha emesso un’Ordinanza con le regole da applicare dal 29 dicembre 2022 al 31 gennaio 2023 a tutti i passeggeri provenienti dalla Cina.

Tra le varie regole c’è l’obbligo di tamponi antigenici Covid-19 e, in caso di positività, l’esecuzione di test molecolari per il relativo sequenziamento del virus.

L’Ordinanza del 28 dicembre è stata pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. n. 303 del 29 dicembre 2022 e resta in vigore fino al 31 gennaio 2023. 

Francesca Cavaliere

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