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Ddl beneficenza, sanzioni fino a 50 mila euro anche per gli influencer. Ferragni: “Lieta per il vuoto legislativo colmato”

Multe fino a 50mila euro, con sanzioni pubblicate anche sui siti di influencer e i produttori responsabili. Questa la stretta per garantire più trasparenza nelle operazioni commerciali con scopo benefico, contenuta nel disegno di legge approvato oggi dal cdm. Dal testo emerge l’obbligo di indicare sui prodotti le finalità dei proventi e il destinatario della beneficenza, nonché l’importo o la quota destinati a quel fine, che devono essere anche comunicati all’Antitrust prima della commercializzazione.

L’Autorità sarà competente per le sanzioni, che andranno da 5mila a 50mila euro, in una misura determinata “in ogni singolo caso” facendo riferimento al prezzo di listino di ogni prodotto e al numero di unità messe in vendita. “Nei casi di minore gravità la sanzione è diminuita fino a due terzi. All’Antitrust va anche indicato il termine entro cui sarà versato l’importo destinato alla beneficenza. Ed entro tre mesi da quella scadenza il produttore dovrà comunicare il versamento. I provvedimenti sanzionatori non saranno pubblicati solamente su un’apposita sezione del sito istituzionale del Garante per la concorrenza, ma anche su quelli del produttore o del professionista che ha violato gli obblighi (influencer inclusi, quindi), che dovranno anche pagare le spese per la pubblicazione “su uno o più quotidiani, nonché mediante ogni altro mezzo ritenuto opportuno in relazione all’esigenza di informare
compiutamente i consumatori”.

Il 50% delle sanzioni amministrative riscosse è destinato a iniziative solidaristiche. Con un decreto ministeriale sono definiti i soggetti beneficiari, le modalità di riparto e le procedure di erogazione. Una disposizione transitoria contenuta nell’articolo 5 del provvedimento chiarisce che le nuove norme non si applicano alle promozioni ,alle vendite e alle forniture di prodotti in corso alla data di entrata in vigore della legge. Così come non si applica alla promozione e vendita o fornitura di prodotti ai consumatori da parte di enti non commerciali che non siano partecipati direttamente o indirettamente da produttori e professionisti.

Il commento di Chiara Ferragni

Sono lieta che il governo abbia voluto velocemente riempire un vuoto legislativo. Quanto mi è accaduto mi ha fatto comprendere come sia fondamentale disciplinare con regole chiare le attività di beneficenza abbinate alle iniziative commerciali”. Questo il commento di Chiara Ferragni al dl sulle iniziative commerciali a sfondo benefico. “Questo dl – ha aggiunto – consente di colmare una lacuna che da una parte impedisce di cadere in errore, ma dall’altra evita il rischio che da ora in poi chiunque voglia fare attività di beneficenza in piena trasparenza desista per la paura di essere accusato di commettere un’attività illecita”.

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