E’ un “gioco che può diventare molto pericoloso” quello di “togliere il sostegno delle istituzioni a chi ogni giorno rischia la sua incolumità per garantire la nostra”. Sei giorni dopo le botte agli studenti in corteo a Pisa, e il richiamo del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sul “fallimento” che queste rappresentano per le forze dell’ordine perché “l’autorevolezza” non si misura sui manganelli, la premier Giorgia Meloni conferma il sostegno del governo alla Polizia e mette in guardia dai rischi che potrebbero derivare da un crollo di fiducia nei confronti di chi garantisce la sicurezza.
Parole che arrivano nel giorno in cui si intrecciano due episodi non legati tra loro, ma che è invece il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi a mettere in qualche modo in relazione: il trasferimento del dirigente del Reparto Mobile di Firenze Silvia Conti – da cui dipendono amministrativamente i reparti che hanno operato a Pisa –, e l’assalto ad una volante della Polizia davanti alla questura di Torino da parte degli antagonisti avvenuto ieri pomeriggio (video a seguire). Assalto che aveva lo scopo di liberare un ragazzo originario del Marocco che gli agenti stavano portando in un centro di identificazione e espulsione.
Dopo l’assalto, anche il presidente Mattarella ha chiamato il capo della Polizia per essere informato di quanto avvenuto e per esprimere solidarietà agli agenti della pattuglia aggredita a Torino. Per Piantedosi si tratta di “un inaccettabile atto di violenza” che è “sintomatico del clima di veleno e sospetto a cui sono sottoposti in questi giorni le forze dell’ordine e la Polizia in particolare”.
Sia la premier che il ministro – che giovedì 29 febbraio farà la sua informativa in Parlamento proprio sui fatti di Pisa – dunque, si schierano apertamente con i poliziotti, perché non si può parlare di loro “solo quando qualcosa non funziona”. Ribadendo, lo ha fatto nei giorni scorsi Piantedosi e lo ha fa oggi Meloni, che “se qualcuno sbaglia, chiaramente si deve intervenire e sanzionare”.
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